Torricella del Pizzo, dietro il voto e il rischio quorum: un caso più unico che raro...
Emanuel Sacchini, eletto per il suo terzo mandato, si è insediato nel consiglio di sabato 1 luglio alle ore 8,45. "Ero titubante, poi è emersa la voglia di rifare l’esperienza. E’ vero, pensavamo a un a lista unica, poi il timore del commissariamento ha consigliato di presentarne due. Ma coinvolgeremo tutti i 10 consiglieri".
TORRICELLA DEL PIZZO – Torricella del Pizzo, provincia di Cremona, stato del Rio Grande del Sud. Nel segno di Garibaldi, eroe dei due mondi, che combatté per l’indipendenza del Rio Grande del Sud, stato brasiliano ai confini con l’Uruguay, e poi per l’unità d’Italia.
Negli ultimi anni che Garibaldi trascorse a Caprera, gli abitanti del Casalasco, messi alle strette dalla gravissima crisi economica, iniziarono ad emigrare in massa nel sud del Brasile. Oggi dal Brasile arrivano a centinaia nel piccolo Comune le richieste di cittadinanza da parte dei discendenti di quegli emigranti, mettendo a repentaglio addirittura l’amministrazione del Comune. La situazione è paradossale. Domenica scorsa Torricella è andata a voto per scegliere il suo sindaco. Gli abitanti sono solo 594, dei quali 443 aventi diritto al voto. Gli altri, la differenza di 151, sono minorenni o stranieri senza cittadinanza. Ma in realtà gli aventi diritto al voto nelle liste comunali erano 663. Già, perché 245 sono iscritti all’Aire, gli italiani residenti all’estero, e di questi 220 con diritto di voto. Di conseguenza, se si fosse presentata un’unica lista, come prescrive la legge, sarebbe stata necessaria un’affluenza del 50% più uno degli aventi diritto, quindi 332, che però rappresentano esattamente il 75% di chi effettivamente vive a Torricella e può votare, immigrati compresi.
Il sindaco uscente Emanuel Sacchini, dato il rapporto di grande collaborazione instaurato con la minoranza guidata da Cristina Fadani, stava pianificando la formazione di una lista unica per amministrare il paese, che unisse maggioranza e minoranza uscenti. A quel punto però è bastato fare due conti per comprendere il grande pericolo: con una sola lista sarebbe stato quasi impossibile raggiungere il quorum (anche perché con una lista i votanti automaticamente scendono), che invece non è necessario se la lista è più di una. E dunque, con una mano sul cuore, ci si è ripresentati con due liste. Una situazione come detto paradossale e ingiusta, che trae origine da quanto avvenne tanti anni fa.
Erano gli anni Ottanta dell’Ottocento, quando un primo emigrante torricellese tornò entusiasta dal Sudamerica, e convinse a seguirlo tanti conterranei. Partirono anche in 100 in una volta sola, e fondarono quella che oggi è una piccola città di 23mila abitanti, Veranopolis. Da lì però i discendenti si sparsero soprattutto nel vicino Uruguay e nel resto del Sudamerica. Il Brasile consente la doppia cittadinanza, e oggi i brasiliani fanno la fila per garantirsi la cittadinanza italiana, e diventare anche europei. Vanno al consolato, e da lì parte la richiesta al Comune dell’avo indicato. E a Torricella del Pizzo i comunicati ormai piovono. Nel 1999 gli iscritti all’Aire erano 4, oggi sono 245, in maggioranza donne. E i dipendenti comunali devono rispondere anche a tante richieste di informazioni. Uno di loro ci mostra un plico ben alto: sono solo le richieste che sono ancora da esaudire. Facile immaginare che presto si supererà quota 300.
Una situazione simile nei paesi limitrofi non si registra. Un numero elevato lo ha Martignana Po, ma si tratta di 70 iscritti su una popolazione di 2000 abitanti, altra cosa. Di questi 245 neoitaliani, gran parte risiedono proprio in Brasile, parecchi in Uruguay e alcuni in Usa e Venezuela. Numeri più ridotti da Spagna, Germania, Francia, Regno Unito e Svizzera, ma alcuni di questi sono pure discendenti di quei coraggiosi che attraversarono l’oceano in nave.
Emanuel Sacchini, eletto per il suo terzo mandato, si è insediato ufficialmente nel consiglio fissato per sabato 1 luglio alle ore 8,45. «Ero titubante, poi è emersa la voglia di rifare l’esperienza. E’ vero, pensavamo a un a lista unica, poi il timore del commissariamento ha consigliato di presentarne due. Ma coinvolgeremo tutti i 10 consiglieri. Sono contento che per la minoranza siano stati eletti tre consiglieri che già fanno molto per il paese». Il riferimento è a Cristina Fadani, la cui famiglia gestisce l’agriturismo Torretta che ospita due musei e organizza una serie di eventi, ad Andrea Pelizzoni, recordman di preferenze, che fa parte dell’associazione Amici della Golena, e ad Astrid Del Re, cui si deve la riapertura della Biblioteca dopo anni di chiusura.
Ma non è paradossale, chiediamo a Sacchini, questa situazione degli iscritti all’Aire? «Sì, ci impedisce di esprimerci come vorremmo. Un terzo degli aventi diritto già si sapeva che non sarebbero arrivati in Italia per votare. Magari si potrebbe fare come in Sicilia, dove basta la partecipazione del 40%. Sta di fatto che tra 5 anni, alle elezioni del 2022, saranno almeno 300 gli “stranieri”, tra l’altro dall’età media bassa, e i torricellesi residenti sempre meno». Chissà che non si instauri la possibilità di votare in via telematica dall’estero. Torricella potrebbe ritrovarsi con un sindaco residente in Brasile. Ma lei che è sindaco, ha rapporti con alcuni di questi brasiliani? «Ne ho uno in particolare con un avvocato che presto avrà la cittadinanza, e che segue le vicende italiane. Mi scrive spesso».
V.R.