Ponte Torre d'Oglio verso quota 50 (giorni di chiusura) E la polemica è anche politica
Intanto anche in calendario tra poco saranno più i giorni di chiusura che quelli di apertura ed effettivo funzionamento. Con conseguente disagio per chi quella struttura la adopererebbe volentieri non per un giro turistico, ma per arrivare al lavoro senza allungare troppo la strada.
TORRE D’OGLIO (MARCARIA) – Il ponte di Torre d’Oglio, tra Marcaria e Viadana, rimane chiuso: ormai da quasi 50 giorni (il “compleanno” cadrà il 18 luglio). Lo fa se il fiume si alza troppo. Ma anche se è troppo basso. Insomma, per sperare che il ponte resti aperto e faccia ciò per cui è stato progettato (restare percorribile ai mezzi) bisogna affidarsi a uno strano equilibrio, che alla fine non consente certezze e sembra sempre più simile a un lancio di monte: testa o croce? Il punto è che anche in calendario tra poco saranno più i giorni di chiusura che quelli di apertura ed effettivo funzionamento. Con conseguente disagio per chi quella struttura la adopererebbe volentieri non per un giro turistico, ma per arrivare al lavoro senza allungare troppo la strada.
Nei giorni scorsi gli screzi politici non sono mancati. Anche perché il tempo non è mancato: il ponte è chiuso dal 29 maggio. Dapprima si è mossa la Lega Nord, denunciando un disservizio da parte della Provincia di Mantova, che dovrebbe curare, da proprietaria del manufatto, la manutenzione. “Non finanziamo, come Regione Lombardia, interventi tampone – ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura Gianni Fava – anche perché i problemi si ripresenterebbero a breve, dunque non avremmo una vera e propria soluzione del problema. Vogliamo parlare e dialogare, ma vogliamo anche vedere un progetto serio da parte della Provincia di Mantova. Vogliamo cioè arrivare ad una soluzione definitiva”.
Dopo di chi ecco la replica: “Siamo quantomeno stupiti dalle affermazioni di Fava – ha detto il presidente della Provincia Beniamino Morselli -. Sapevamo che le tre ipotesi avanzate per contenere i disagi legati alle interruzioni della viabilità sul ponte di Torre d’Oglio, non sarebbero state totalmente risolutive, ma da parte nostra c’è sempre stata e rimane la piena disponibilità a confrontarci per migliorare il più possibile la funzionalità della struttura e contenere al minimo le chiusure. Proprio agli inizi di maggio, durante un incontro a Milano tra la Direzione generale Infrastrutture della Regione e i nostri tecnici convocato per definire il possibile passaggio di una parte delle strade provinciali alla rete stradale regionale, a margine, si era parlato anche di Torre d’Oglio. E in quell’occasione era stata proprio la direzione regionale a prendersi l’impegno di convocare a breve un incontro a Mantova per affrontare in modo puntuale e dettagliato i problemi relativi al finanziamento del ponte di barche. Stiamo ancora aspettando la convocazione dopo oltre due mesi”.
L’attuale struttura del ponte, ristrutturato nel 2010, è una soluzione ibrida tra la parte centrale del vecchio ponte con 6 chiatte in cemento e una struttura di collegamento fra le sponde e le chiatte di nuova concezione con ponticelle in acciaio poggianti su barche sempre in cemento. “Va poi sottolineato – dicono dalla Provincia – che ogni soluzione progettuale, compresa quella attuale, è fortemente condizionata dai pareri vincolanti degli enti preposti alla tutela paesaggistica e questo non sempre consente di adottare la migliore soluzione dal punto di vista funzionale. Nonostante la mancanza di risposte da parte della Regione sia sulle tre ipotesi dello studio di fattibilità richiestoci che sulle modalità di finanziamento degli eventuali interventi – rimarca il numero uno di Palazzo di Bagno – la Provincia per garantire la funzionalità del ponte, sta concludendo lavori di manutenzione straordinaria per 200mila euro e mantenendo i propri impegni”.
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