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Da Unione a Fusione, Municipia ci riprova: stavolta "manda avanti" Motta Baluffi

La Regione Lombardia ha approvato questa settimana le nuove procedure per le fusioni, ma a quanto si comprende dovrebbe valere per le fusioni che non abbiano ancora iniziato il percorso legislativo. Chi lo completerà entro il 2018 non dovrà sottostare alle nuove regole.

MOTTA BALUFFI – Il percorso verso la fusione interrotto alla fine dello scorso anno prova a riprendere il suo corso. Dopo 16 anni di unione, Municipia tenta di unificare i tre comuni di Scandolara Ravara, Cingia de’ Botti e Motta Baluffi.

Il no era stato di Motta, ed aveva provocato immaginabili polemiche. Ora si riparte dunque, e i tre Consigli comunali saranno a breve chiamati ad approvare la fusione, prima che la parola definitiva spetti ai cittadini con il referendum consultivo. Dato il precedente, Cingia e Scandolara hanno chiesto che fosse il Consiglio di Motta Baluffi ad esprimersi per primo, onde evitare nuove sorprese. Abbiamo sentito in proposito il sindaco di Motta Giovanni Delmiglio, consapevole che ostacoli da superare ne restano, ma fiducioso che stavolta l’obiettivo comune possa essere raggiunto.

Allora Delmiglio, avete già fissato la seduta consigliare per la fusione? «Non abbiamo ancora deciso ma sarà a breve, entro la metà del mese di luglio. Siamo un po’ indietro rispetto ai tempi prefissati, non tanto per lo studio di fattibilità ma per lo statuto del nuovo comune». Cioé non siete ancora d’accordo sullo statuto? «No, abbiamo già fatto tutto il lavoro, coinvolgendo anche le minoranze, ma ci sono stati problemi tecnici. Lo statuto era già stato concordato, abbiamo fatto alcune modifiche e ora aspettiamo il via libera del segretario». Sembra che qualche suo consigliere non sia proprio convinto… «C’è stata una polemica personale, non nascondo che qualche problema ci sia ma il rinvio non è dettato dalla cattiva volontà, solo da motivi burocratici».

Fiducioso che la proposta di fusione passi all’unanimità? «All’unanimità no, ma spero che passi, dopo tutto il lavoro fatto per rientrare nel percorso della fusione, ora che abbiamo pronto lo statuto».
I suoi colleghi vi hanno chiesto di votare per primi, non gli si può dar torto. «Già, vista l’esperienza precedente meglio mandare avanti chi zoppica». Ma dopo il vostro no si è dovuto fare un nuovo studio di fattibilità, con ulteriori costi? «No, mancavano solo alcune parti, nessuna spesa in più».

Quale nome avrà il nuovo comune? Municipia? «Saranno i cittadini a sceglierlo in una terna di nomi. Tra le proposte c’è Municipia Lombarda, al momento il più gettonato. Non è la questione principale, ma so che ha la sua importanza». La Regione Lombardia ha approvato questa settimana le nuove procedure per le fusioni, ma a quanto si comprende dovrebbe valere per le fusioni che non abbiano ancora iniziato il percorso legislativo. Chi lo completerà entro il 2018 non dovrà sottostare alle nuove regole.

Regole che prevedono tra l’altro una consultazione dei cittadini precedente l’approvazione da parte del Consiglio comunale, onde evitare che sia fatto tutto il lavoro inutilmente. Che ne pensa, sindaco Delmiglio? «Direi che fa bene la Regione a proporre un referendum. Rischi di fare tutta la procedura burocratica poi basta che i cittadini di un solo comune non siano d’accordo e salta tutto». Una semplice preoccupazione o lo spettro di un no che arrivi proprio da Motta Baluffi?

Vanni Raineri

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