Lavoratori Composad, comunicato stampa: "Ora basta, lasciateci lavorare"
Accoglienza non è occupare illegalmente il tetto di un’azienda e lanciare oggetti metallici contro chi è contrario alla protesta e vuole semplicemente lavorare; Accoglienza non vuol dire danneggiare
VIADANA – I dipendenti Composad tornano a farsi sentire, e lo fanno con una lettera che prende spunto da quella che gli otto occupanti hanno inviato al vescovo di Cremona. Questo il testo integrale: “Nella Lettera, pubblicata da alcune testate giornalistiche, si fa riferimento ai sentimenti, ai valori di Solidarietà e Accoglienza. Ma… Solidarietà non è occupare illegalmente un’azienda tenendone in ostaggio i dipendenti; Solidarietà non è minacciare tutti e tutto rivendicando dei diritti verso chi non ha alcuna colpa ma in realtà è vittima di tale assurdità; Solidarietà non è mettere a rischio il posto di lavoro di 440 lavoratori/famiglie che non hanno alcuna colpa; Solidarietà non è strumentalizzare la protesta per manipolare e distorcere la realtà.
Accoglienza non è occupare illegalmente il tetto di un’azienda e lansciare oggetti metallici contro chi è contrario alla protesta e vuole semplicemente lavorare; Accoglienza non vuol dire danneggiare auto, imbrattare i muri, rompere vetri; Accoglienza non è impedire a qualsiasi persona di recarsi sul proprio posto di lavoro subendo continue minacce; Accoglienza non vuol dire chinare la testa all’illegalità.
Gli atteggiamenti che da un mese questi manifestanti stanno continuando ad attuare non sono riconducibili ai Valori Fondamentali della nostra società, cultura e religione a cui loro fanno riferimento senza però, loro per primi, rispettarli. Basta falsità, basta illegalità, lasciateci lavorare”.
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