Wally Bonvicini, informazione ai cittadini per difendersi dall'usura delle banche
Tutto è partito, secondo la donna, imprenditrice in prima persona, nel 1993, quando l’Italia venne svenduta da Prodi, Ciampi e Draghi e le banche hanno poi assestato il colpo finale, vessando le aziende anziché sostenerle, con i piccoli imprenditori costretti anche a pagare il 40% su base imponibile.
CASALMAGGIORE – Un tema caldo e sentito, il rapporto delle banche, sempre più simbolo del potere, con investitori, imprenditori e anche semplici cittadini: un percorso tortuoso, che negli ultimi anni è cambiato tanto, troppo, divenendo spesso quasi una forma di usura più o meno legalizzata. Per questo Wally Bonvicini, presidente dell’associazione FederItalia da lei fondata, venerdì sera ha parlato in Auditorium Santa Croce, in un incontro sentito a tal punto a livello politico, che tutti i gruppi consiliari di Casalmaggiore, senza distinzioni tra maggioranza e minoranza, e il Movimento 5 Stelle hanno pensato di sponsorizzarlo.
Una quarantina i presenti, alcuni anche da Brescia, non tantissimi ma nemmeno pochi, tenendo conto della materia tecnica e ostica e del gran caldo. Wally Bonvicini ha evidenziato più volte l’importanza di fare informazione: per esempio, negli ultimi trent’anni, il trattamento che le banche hanno riservato alle piccole aziende è stato dettato da canoni da usura con commissioni di massimo scoperto, per arrivare ai derivati, con i quali è stato toccato l’apice della fraudolenza. Prodotti, cioè, ha detto Bonvicini, che avrebbero dovuto tutelare l’investitore dalla variazione dei tassi e invece si sono rivelati piccole truffe, capaci di generare utili solo per la banca.
Tutto è partito, secondo la donna, imprenditrice in prima persona, nel 1993, quando l’Italia venne svenduta da Prodi, Ciampi e Draghi e le banche hanno poi assestato il colpo finale, vessando le aziende anziché sostenerle, con i piccoli imprenditori costretti anche a pagare il 40% su base imponibile per i prodotti smerciati all’estero, dovendosi inoltre difendere da fisco, Equitalia e appunto banche, divenute nemiche quando invece un tempo erano partner dell’investimento. Così le migliori aziende italiane sono finite in mano straniera, mentre le banche non vengono mai castigate, con Goldman Sachs che, nonostante la crisi che ha travolto l’economia mondiale, ancora raccoglie 9 miliardi di utili al trimestre.
Da qui la nascita di FederItalia, che si avvale anche della collaborazione dell’avvocato Emanuele Argento, esperto in diritto bancario e protagonista di numerose cause (80 solo in provincia di Bologna) vinte proprio contro i tassi da usura delle banche e contro abusi mascherati in mutui e fideiussioni spesso scoperti solo in contenziosi civili e penali. Cause però troppo spesso sottovalutate dall’opinione pubblica. Uno dei consigli più pratici di Bonvicini, che ha annunciato che aprirà uno sportello di FederItalia in città, è scegliere la strada della società a responsabilità limitata, o srl, visti i tempi che corrono.
Giovanni Gardani