Pomì (e italiane) fuori da Coppe dal 2018-2019? La minaccia Lega Volley contro Cev è reale
"Prima dell’inizio della stagione 2017-18, in occasione della prossima Assemblea di Lega, valuteremo a quali condizioni accettare di partecipare alle Coppe Europee a partire dalla stagione 2018-19. C'è la possibilità per i Club italiani di non partecipare alle Coppe Europee dalla stagione 2018-19".
CASALMAGGIORE – Mercoledì scorso come noto, ella sede della CEV, sono stati sorteggiati i tabelloni eliminatori di Champions League e CEV Cup della prossima stagione, che coinvolgeranno quattro squadre della Serie A femminile italiana. Tra queste anche la Pomì Casalmaggiore, iscritta assieme a Busto Arsizio alla prossima Coppa Cev.
Dopo la diffusione dei calendari, il presidente di Lega Mauro Fabris ha dichiarato: “Come purtroppo è solito capitare negli ultimi anni, i calendari delle Coppe Europee costringono la Lega Pallavolo Serie A Femminile – così come la maschile – ad amare riflessioni. In barba ai confronti avuti anche di recente, presente la FIPAV, con i presidenti di FIVB e CEV, ci troviamo nuovamente alle prese con un calendario internazionale che rischia di contrarre l’attività della nostra Serie A, considerata con poche altre tra le migliori del mondo. Nello specifico, limitando l’analisi alla sola Champions League, obbligare l’Imoco Volley Conegliano, squadra vice-campione d’Europa, nonché organizzatrice dell’ultima Final Four (con notevole esborso economico, pari al ritorno mediatico garantito alla CEV con un evento di straordinaria partecipazione), a disputare due turni preliminari, ovvero quattro partite tra ottobre e novembre, per entrare nella fase a gironi è assolutamente inaccettabile. A favore, peraltro, di squadre che in Champions League non hanno mai giocato o che hanno il solo merito di appartenere a nazioni che inspiegabilmente vantano un ranking migliore a quello italiano”.
“L’Italia negli ultimi 5 anni ha partecipato per quattro volte alla Final Four di Champions League, ottenendo un primo, due secondi e un terzo posto; si è sobbarcata per due anni consecutivi l’organizzazione della Final Four stessa, portando un valore aggiunto unico in Europa – per passione, competenza e anche livello tecnico – e consentendo alla manifestazione una chiusura in grande stile; eppure continua ad avere una sola sicura partecipante alla fase a gironi (la Igor Gorgonzola Novara) – come detto Conegliano dovrà addirittura conquistarsi l’accesso -, dove ben che vada la Serie A sarà rappresentata da due squadre su 16. Inaccettabile. Quanto alle date, il pasticcio è palese. Si è discusso per settimane di quanto il posizionamento dell’ultima Final Four di Champions League, in pieno Play Off Scudetto, fosse infelice. In tal senso avevamo avuto rassicurazioni dalla CEV che una tale sovrapposizione non si sarebbe più verificata.
E cosa scopriamo? Che la CEV, ritrattando la parola data e modificando caoticamente il suo planning, piazza la Final Four 2018 nel weekend del 28-29 aprile, esattamente nel cuore della Finale Scudetto. Inoltre, appare fuori da ogni logica che il calendario della fase a gironi di Champions, che con tutta probabilità prevederà per le squadre italiane lunghe e onerose trasferte, sia reso noto solo il 16 novembre prossimo, a calendario di Serie A1 già stilato. Quale programmazione, quale progettualità può avere un senso a queste condizioni? Il pasticcio diventa caos totale quando si tenta di programmare muovendosi in un calendario internazionale il più delle volte incoerente con le linee guida emesse dell’FIVB, che da tempo ha fissato tassativamente tra il 15 ottobre e il 15 maggio l’attività di Club. Il campionato continentale femminile del Nord e Centro America si disputerà fino al 15 ottobre 2017, esattamente quando è in programma l’inizio dei Campionati di Serie A.
Come mai i Club devono rilasciare le atlete per l’attività delle varie federazioni nazionali 10 giorni prima dell’evento ma quando si tratta del nostro Campionato questo non vale? Come mai la data di chiusura dei Mondiali di Giappone 2018 è già stata fissata per il 20 ottobre? Quante volte dovremo fermarci per le qualificazioni alle prossime Olimpiadi? Alla luce di tutto ciò, e su questo ci siamo già confrontati con la FIPAV, ci poniamo convintamente a difesa del nostro movimento, dei Club e di chi vi investe: prima dell’inizio della stagione 2017-18, in occasione della prossima Assemblea di Lega, valuteremo a quali condizioni accettare di partecipare alle Coppe Europee a partire dalla stagione 2018-19. Se non cambiano questi atteggiamenti sbagliati di CEV e FIVB, non escludo – conclude Fabris – che ci sia la possibilità per i Club italiani di non partecipare alle Coppe Europee dalla stagione 2018-19”.
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