Cronaca

PalaFarina "maledetto": costi più alti del 60%. Annullamento bando in vista? Pd interroga

Non si esclude che, essendo cambiato in modo cospicuo e pesante la cifra dell’appalto in corso d’opera, ora gli studi di progettazione che vennero superato nella gara da Polaris, chiedano che il bando stessa con i suoi risultati venga sospeso, annullato e riproposto.

VIADANA – I costi per ricostruire il PalaFarina di Viadana lievitano, anzi schizzano letteralmente alle stelle: il rialzo rispetto al progetto esecutivo approvato? Addirittura del 60% che, tradotto in denaro, porta a un milione di euro in più di esborso.

Un vero e proprio salasso, specie per le casse di un comune medio-piccolo come Viadana (circa 20mila abitanti), che non può non suscitare polemiche. Sì, perché il bando si giocava sulla cifra di 1milione e 700mila euro, e a queste condizioni lo Studio Polaris di Mantova se lo aggiudicò. Ora però, poche settimane prima del via ai lavori, ecco la doccia fredda: servono 2milioni e 700mila euro, con tutti i problemi legati al reperimento fondi e i ritardi che ciò comporta. I 400mila euro da Regione Lombardia restano garantiti, ma a questo punto sono una fetta forse un po’ troppo piccola.

Cosa è successo? Sono arrivate alcune osservazioni e alcune prescrizioni, da parte di vari soggetti, tra i quali l’ATS, i Vigili del Fuoco, il Coni e anche le società sportive, che avrebbero portato la cifra a lievitare in questo modo. Il Coni, ad esempio, chiede che all’interno del palazzetto trovino spazio quattro spogliatoi: il fatto curioso, ed è uno dei motivi di polemica da parte del Partito Democratico, è che quattro spogliatoi prima del crollo all’interno del PalaFarina già c’erano. Insomma: bastano queste prescrizioni ad alzare così tanto la cifra necessaria alla ricostruzione? La domanda giusta forse è davvero questa.

Lo stesso Pd è stato informato, come gli altri gruppi consiliari, nella capigruppo di martedì: “Ci è stato detto così, all’improvviso – si lamenta Nicola Federici, consigliere di minoranza – che serviva un milione di euro in più. Quello che non va bene è questa totale mancanza di trasparenza. Il 28 aprile abbiamo fatto una interrogazione proprio sui ritardi dell’iter burocratico, per capire se vi fossero problemi. Nessuna risposta: ora, a una settimana dal consiglio (fissato per il 19 giugno, lunedì, ndr), ci danno questa mazzata. Siamo preoccupati soprattutto per la struttura, perché ora i tempi rischiano di diventare biblici”.

Non si esclude infatti che, essendo cambiata in modo cospicuo e pesante la cifra dell’appalto in corso d’opera, ora gli studi di progettazione che vennero superati nella gara da Polaris, chiedano mediante ricorso che il bando stesso con i suoi risultati venga sospeso, annullato e riproposto. Il che, sia chiaro, significa aggiungere mesi a mesi, per un palazzetto che da quell’8 febbraio 2015 sembra davvero vittima di una maledizione. Molto umana, a dire il vero, e per nulla soprannaturale…

Giovanni Gardani

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