Crolla pianta in golena, Simone Raineri salvo per miracolo: "Io sono stato fortunato"
“Ero in giro col cane - spiega lo stesso atleta - e ad un certo punto ho sentito lo scroscio forte. Ho capito immediatamente quel che stava succedendo ma è stato un attimo, dal rumore alla caduta sono passati due secondi.
CASALMAGGIORE – Se l’è vista davvero brutta, e solo per caso non è rimasto sotto al tronco della pianta che si è improvvisamente spezzato, crollando sulla sterrata. Protagonista della vicenda Simone Raineri, campione Olimpico che questa mattina stava girando come è solito fare in bicicletta nel parco Golena del Po in compagnia del cane. Le foto che si vedono sono le sue.
“Ero in giro col cane – spiega lo stesso atleta – e ad un certo punto ho sentito lo scroscio forte. Ho capito immediatamente quel che stava succedendo ma è stato un attimo, dal rumore alla caduta sono passati due secondi. Sono stato solo sfiorato dai rami, a me è andata bene. Ho chiamato subito Orlando Ferroni in quanto responsabile del parco, per segnalare il pericolo”.
“Stamattina – prosegue Raineri – nel mio giro ho incontrato tanta gente. Io sono stato fortunato, ma se al posto mio vi fosse stato un bambino o un anziano? Il parco, come d’altronde gli arginelli o l’argine sono in stato d’abbandono. Non viene fatta manutenzione e tenere tutto così è un pericolo ed un peccato. Il percorso Eridano è pericoloso, sugli arginelli c’è l’erba alta e sono impercorribili. Bisogna pensare a quel che si vuole fare. Abbiamo un parco e un area di golena straordinaria, ma va curata per renderla fruibile a tutti. Quando ero bambino andavo a giocare nell’area del parco, le sponde venivano pulite e le piante subivano manutenzione. Adesso, se lo si lascia aperto e fruibile va curato, se no si chiude tutto e si segnala la pericolosità, così se uno entra lo fa a suo rischio e pericolo”.
E’ un fiume in piena il canottiere, che ci tiene a non essere usato dalla politica come bandiera. Anche perché la politica – compreso l’amico Orlando – ha tutte le possibilità di fare qualcosa che vada oltre la mera polemica. E poco viene fatto per la golena, davvero troppo poco: “E poi, lasciatemelo dire, vedo troppe macchine nel parco. Un tempo se si voleva entrare si andava in bicicletta: pescatori, ragazzi, anziani chi voleva andava in bici o a piedi. Io venivo qui, da bambino, a giocare. Non voglio essere strumentalizzato a fini politici, non mi interessa. Mi interessa invece che l’area che percorro tutti i giorni, che questi spazi naturali bellissimi che abbiamo siano fruibili e sicuri. Che si faccia qualcosa insomma. Se ci si addentra nel parco, o si percorrono gli arginelli ci si rende conto da soli dello stato di abbandono, ed è un peccato. Abbiamo le strutture naturali per camminare, andare in bicicletta o fare sport. Facciamo in modo che siano luoghi sicuri e fruibili per tutti”.
“Gli è andata bene – racconta l’amico Orlando Ferroni, consigliere delegato al Parco Golena – era ancora scosso quando mi ha chiamato, i rami lo hanno preso solo di striscio. Le piante che hanno bisogno di un monitoraggio continuo. Ma qui, per l’ufficio ambiente, il problema è quello di un ippocastano sano in città che sta in piedi da solo. E’ paradossale che si arrivi a questo punto quando già ci sono state nel tempo numerose segnalazioni anche da parte mia, non si può andare avanti così!”.
La rabbia iniziale per il rischio corso dall’amico cede il passo poi al ragionamento. In effetti qualche cosa nei mesi scorsi è stato fatto, e sono state tagliate 25 piante su ordine della Forestale, ma come spiega lo stesso Ferroni. “E’ ancora troppo poco. Un tempo questo lavoro lo facevano i contadini, adesso si procede di tanto in tanto. Simone questa mattina mi ha detto che c’era altra gente a passeggiare nel parco. Non possiamo permetterci che la gente corra rischi. Dopo ogni temporale grosso, dopo ogni fenomeno atmosferico di forte vento vanno fatti sopralluoghi e soprattutto va fatta più manutenzione a prescindere”. E tagliata l’erba, e messe in sicurezza tutte le piante, e revisionati tutti i permessi, in maniera fortemente restrittiva, e rimessi in sesto gli arredi, e puliti gli argini.
In effetti il problema di uno degli angoli più suggestivi dell’intero parco, la galleria degli olmi, ma in generale di tutta l’area è noto da tempo: alcune piante si sono ammalate, avrebbero avuto bisogno di cure, qualcosa è stato fatto (ne sono state abbattute 25 come ha spiegato lo stesso Ferroni), ma altro ancora resta evidentemente da fare. Questo, per chi percorre il parco o gli arginelli, non toglie comunque la sensazione della scarsa manutenzione che viene fatta. Un altro sportivo locale, Andrea Visioli, denuncia da tempo lo stato di crescente abbandono dell’area in cui si allena, in generale di tutta l’area golenale.
Resta il fatto, come si deduce dalle stesse foto che stamattina solo per caso e per la prontezza di riflessi di Simone non siamo qui a raccontarvi di una tragedia. E qualcosa bisognerà pur fare per evitare in futuro il peggio.
Nazzareno Condina