Bozzolo, denunce social di pressioni ai seggi: clima incandescente fino alla fine
L'accusa più pesante da Pier Luigi Marcante, in lista con Torchio e nell’occhio del ciclone nell’ultimo periodo, che arriva a denunciare il fatto che “il blocco davanti al cancello è stato rimosso, ma alcuni cittadini hanno rinunciato a votare perché non liberi di entrare”.
BOZZOLO – Atmosfera calda e tesa a Bozzolo anche nel giorno delle elezioni. Dopo una campagna elettorale senza esclusione di colpi, a scatenare reazioni, stavolta sui social, è stato un post Facebook di uno dei due candidati sindaco, ossia Giuseppe Torchio: “C’è proprio bisogno di stare davanti ai seggi ad elemosinare un voto? Tra i questuanti anche qualche professionista… Molti cittadini riferiscono queste incongruenze e chiedono di controbattere. Ma forse questa invadenza genera da sola reazioni uguali e contrarie”.
Apriti cielo: il post ha suscitato, come era prevedibile, una ridda di commenti e molte polemiche: “Gazzuolo e Belforte uguale: addirittura con la pubblicità in mano davanti al seggio” scrive un cittadino proprio di Gazzuolo con riferimento alla lista di Mauro Malatesta, che sfida Loris Contesini, primo cittadino uscente. Dopo di che lo stesso Torchio annuncia di voler chiamare la Prefettura, per denunciare l’irregolarità. Ma non finisce qui, perché anche la lista di Sara Malagola, con la stessa candidata sindaco e altri sostenitori rivendicano che in realtà sono stati rappresentanti di lista proprio di Torchio a presentarsi ai seggi e a presidiarli, per così dire. Pier Luigi Marcante, in lista con Torchio e nell’occhio del ciclone nell’ultimo periodo, arriva a denunciare il fatto che “il blocco davanti al cancello (dove si trovano tutti e quattro i seggi, alle scuole elementari, ndr) è stato rimosso, ma alcuni cittadini hanno rinunciato a votare perché non liberi di entrare”. Accusa, quest’ultima, pesantissima.
Infine c’è chi chiude con una lettera ideale a Papa Francesco, molto ironica, ricordando la visita del Pontefice a Bozzolo il prossimo 20 giugno: “Caro Papa Francesco ti scrivo: Hai fatto veramente bene ad organizzare la tua Solenne visita in forma privata. Stringendo troppe mani o soggiornando per più di tre ore avresti capito che qui siamo nel Far West. Abbiamo pure gli indiani dei paesi limitrofi che tirano delle frecce grosse così. Sono i pelleverdi, in testa non hanno le piume da gallo cedrone, ma una volta ne ho visto uno che è uscito dalla tana con una coppola siciliana in testa e ha incominciato a gridare come un messia (il riferimento pare essere ad Alessio Renoldi, sindaco di San Martino dall’Argine, dopo il suo endorsement a favore di Malagola, ndr). Se puoi sta a ca tua, sta mia vegner in casin a Bosul; che i te fa sta in pé anca a te. Con affetto”. Clima incandescente, insomma, ma ormai manca poco allo spoglio e all’esito.
G.G.