Battesimo ghanese alla Casa Giardino, 300 persone fanno festa con Suor Maria
"Tanti vengono da situazioni difficili - ci racconta - altri ancora sono nati qui. Sono persone che portano allegria e l'allegria è sempre un segno divino. Guarda quanti sorrisi, quanta voglia di vivere e di stare insieme".
CASALMAGGIORE – “Vedi, Dio ci vuole così, festosi e sempre accoglienti. Nei sorrisi delle persone Dio c’é sempre”. Prendiamo per buona la mistica spiegazione di suor Maria Buongiorno che ieri dal pomeriggio sino a sera ha accolto 300 ghanesi per una festa di battesimo che ha portato allegria e colore nel prato di Casa Giardino in via delle Salde.
Una processione continua di gente, giunta da ogni dove (anche dalla Germania e dall’Austria) per fare festa e condividere quel ritrovo che già altre volte ha accolto avvenimenti simili. “Non ci facciamo spaventare – racconta suor Maria – è stato il nonno del piccolo battezzato ad organizzare il tutto. Inizialmente dovevano essere un centinaio di persone, dopo qualche giorno è tornato da me dicendo che sarebbero stati 200 poi, qualche giorno fa mi ha chiesto se mi serei spaventata se fossero stati in 300”. Lo spavento alla Casa Giardino non sanno cos’é. La strada per fare comunque le cose qui la chiamano provvidenza: “E perché mi sarei dovuta spaventare? Qui c’è spazio per tutti”.
La festa classica, i nonni vestiti in costume tradizionale, i genitori come il giorno delle nozze. Si balla. Mariti con mogli, papà con i figli, da soli tra una portata e l’altra a rispondere al richiamo di qualcuno. C’è pure la danza dell’amore con il fazzoletto e suor Maria, oltre ad abbracciare un po’ tutti, si lancia in qualche passo di danza. “Tanti vengono da situazioni difficili – ci racconta – altri ancora sono nati qui. Sono persone che portano allegria e l’allegria è sempre un segno divino. Guarda quanti sorrisi, quanta voglia di vivere e di stare insieme”.
Numerosissimi i bambini. Corrono in quei vasti spazi o dormono avvolti in coperte attaccati alle mamme. Qualcuna di loro nel frattempo balla. Le più giovani fanno gruppo a se. Come in ogni luogo, in ogni dove, per ogni gente. Non finisce suor Maria di elargire sorrisi, di stringere mani, di dare carezze, di prendere in braccio bambini. “Quando andranno via, come tutte le volte, nel prato non resterà una carta, ci penseranno loro. Ho sempre piacere ad avere gente qui. Stasera abbiamo un’altra festa, saremo in 150”.
Nessun problema. C’è sempre una provvidenza divina o una buona stella (per chi non crede) ad accompagnare il viaggio. Almeno qui, in questo piccolo angolo – ieri festante – di paradiso.
Nazzareno Condina