Viadana Facchini, torna la tensione dopo la tentata mediazione di ieri
In attesa della convocazione le parti avevano concordato il congelamento delle assunzioni per garantire in maniera condivisa il rientro a lavoro della maggior parte possibile dei licenziati attualmente ancora esclusi.
VIADANA – Mentre il presidio davanti ai cancelli della Composad di Viadana continuava per la seconda settimana consecutiva, qualcuno è riuscito ad entrare nella fabbrica passando da un’ingresso secondario, in mezzo ai campi. E’ successo ieri mattina per la seconda volta quando un numero consistente di nuovi assunti è stato reclutato nel piazzale delle corriere e trasportato in azienda a bordo di due pullman gran turismo. La carovana è stata scortata da due Fiat Daily azzurri con a bordo diversi uomini del Reparto Mobile di Padova, un funzionario della Digos in abiti civili in sella ad una Yamaha con telecamera sul casco e due auto dei Carabiniri di Canneto ad attendere il corteo nei pressi dell’azienda passando da via Feniletto, praticamente sul retro della Composad. Velocemente tutti coloro che avevano accettato di lavorare per la nuova Cooperativa “3L” sono stati accompagnati fin dentro il reparto quasi si trattasse di un ingresso clandestino per non dare nell’occhio. I 271 lavortaori della Facchini, nel contestare il numero dei cosiddetti “transfughi” garantiscono trattarsi non più di una trentina di persone che comprenderebbero anche 20 lavoratori che la Facchini aveva dato come mano d’opera alla ditta Bottari e fatti rientrare alla Composad per l’emergenza di questi giorni. Frattanto il presidio è continuato anche ieri con fasi di calma apparente ad altri di improvvisa eccitazione sopratutto in corrispondenza del passaggio di qualche dirigente accolto col solito slogan “ladro, ladro” sino all’euforia scatenata dall’accensione della telecamere del Tg3 regionale per raccogliere dalle loro voci i dettagli di questa complessa ed estenuante battaglia. Stamattina è ripreso a sorpresa il presidio dei lavoratori ai cancelli Composad che in questo momento stanno bloccando gli accessi ai soli camion. La motivazione è semplice: nella giornata di ieri tutti avevano fatto un passo indietro, i lavoratori smobilitando il presidio e Legacoop avviando la richiesta di apettura del tavolo regionale di crisi. In attesa della convocazione le parti avevano concordato il congelamento delle assunzioni per garantire in maniera condivisa il rientro a lavoro della maggior parte possibile dei licenziati attualmente ancora esclusi. Purtroppo inaspettatamente c.l.o. non ha accettato questa ragionevole condizione che avrebbe permesso il raffreddamento delle tensioni.
Rosario Pisani