Cronaca

Medaglia d'onore al cannetese Mario Corradini. Cerimonia in Prefettura venerdì scorso

Per l'amministrazione comunale ha partecipato l'assessore e prossimo vice sindaco Diego Redini, insieme ai cannetesi Paolo Bonetti, Adamo Gabella, Bruno e Katia Vezzoni.

CANNETO SULL’OGLIO _  Il 2 giugno, in occasione della ricorrenza della festa della Repubblica, in prefettura a Mantova, il prefetto Carla Cincarilli ha assegnato la medaglia d’onore ai cittadini italiani deportati ed internati. Una di queste è andata a Mario Corradini, il diciannovenne cannetese ucciso 74 anni fa. Il 19 settembre 1943, dieci militari italiani furono uccisi dalle milizie tedesche a Curtatone, erano stati portati a Mantova dopo essere stati prelevati dal campo di concentramento del Gradaro. Il fatto è ricordato come l’eccidio dell’Aldriga perchè la fucilazione avvenne nella zona appunto di Valletta Aldriga. Un fatto che rientra fra tanti episodi avvenuti durante il periodo successivo all’armistizio dell’8 settembre, ma che come altri casi meno clamorosi è passato in secondo piano, e oggi pochi lo ricordano. I soldati tedeschi comunicarono ai prigionieri del campo di concentramento, che cercavano dieci volontari per andare a scavare le trincee, coloro che si fecero avanti, tra cui Mario Corradini, vennero condotti nella zona dell’Aldriga e fucilati. La rappresaglia oltre che venire dalla rabbia tedesca per l’armistizio dell’8 settembre, fu motivata dai tedeschi come vendetta per il ferimento di due loro soldati in un attentato. La cosa si rivelò non vera, perché ci furono sì due feriti tra i soldati tedeschi, ma coinvolti in una rissa con alcuni austriaci per motivazioni non inerenti alla guerra passata. Insomma, si trattò di un pretesto per compiere una rappresaglia contro gli italiani, rei secondo loro di un “tradimento” con la firma dell’armistizio. L’eccidio è solo uno dei tanti massacri compiuti dai tedeschi in quel periodo. Canneto ha già reso onore al suo giovane Corradini, intitolandogli tra l’altro una via del paese e venerdì in Prefettura a Mantova ha partecipato con l’amministrazione comunale, rappresentata da Diego Redini, e con Paolo Bonetti, Adamo Gabella, Bruno e Katia Vezzoni, che hanno ritirato la medaglia per i famigliari di Corradini.

La Medaglia è coniata dalla Zecca dello Stato in metallo e riporta da un lato lo Stemma della Repubblica Italiana con intorno la scritta “Medaglia d’Onore ai Cittadini Italiani Deportati ed Internati nei Lager Nazisti 1943-1945” e dall’altro il nome e cognome dell’internato o del deportato dentro un cerchio di filo spinato.

La concessione della Medaglia d’Onore è disciplinata dalla Legge 27 dicembre 2006, n. 206 (Legge Finanziaria 2007, art. 1, commi 1271-1276). La Medaglia è concessa ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti, durante l’ultimo conflitto mondiale e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. Il termine IMI è l’acronimo ufficiale di Italienische Militärinternierte, termine adottato dalle autorità tedesche nei confronti dei soldati italiani catturati, rastrellati e deportati nei territori del Terzo Reich nei giorni immediatamente successivi all’Armistizio di Cassibile (8 settembre 1943). Tra gli internati ed i deportati molti furono destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra ed a tutti i militari internati fu negato lo status di prigionieri di guerra previsto dalla Convenzione firmata a Ginevra il 27 Luglio 1929 e sottoscritta anche dalla Germania.

Nell’ambito dei lavori preliminari all’approvazione della Legge è scritto: “Tra l’8 settembre 1943 (data in cui fu firmato l’Armistizio con gli anglo americani e affidato il governo a Badoglio) e l’8 maggio 1945, oltre settecentomila italiani militari e civili deportati ed internati in Germania, per venti mesi, giorno dopo giorno furono costretti a servire l’economia e la macchina bellica del regime hitleriano che, aggirando l’osservanza delle norme dei trattati internazionali, li privò dello status di prigionieri di guerra, sottoponendoli, nella maggior parte dei casi, a trattamenti inumani “.

Oltre a quella a Mario Corradini  sono state consegnate le medaglie d’onore per Aldo Guernieri, Antonio Criveller, Vito Miccoli, Carlo Ruggenini, Vittorino Scarmignan, Giuseppe Aresi, Luigi Binda, Mario Colombi, , Carmelino Capettini, Giovanni Gandolfi, Paolino Gandolfi, Artemio Pallavicini, Vincenzo Viggiano, Domenico D’Amico, Vincenzo Federici, Antonino Monina, Mario Gerola, Mario Nodari, Livio Pasotti, Giovanni Mappazioli, Andrea Carantini, Elivio Zori, Giuseppe Cino, Pietro Trolese e Giulio Braga.

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