Rivoluzione in Diocesi: ridefinite le zone pastorali, 40 parroci e vicari cambiano sede
Gli spostamenti: il principale che riguarda l'Oglio Po lo avevamo già comunicato questa mattina quando don Cesare Nisoli aveva annunciato nel corso della messa delle 10.30 in Santo Stefano di essere stato nominato pro rettore del Santuario di Caravaggio. A sostituirlo è stato chiamato don Claudio Rubagotti, già parroco di Dosimo
CREMONA – Una vera e propria rivoluzione quella che si appresta a vivere, nei prossimi mesi, la diocesi di Cremona: cinque zone pastorali ridefinite in base alle attuali esigenze del territorio, frutto di un anno di lavoro coordinato dallo stesso vescovo Antonio Napolioni, e una quarantina di parroci che cambiano sede della loro attività pastorale.
I PARROCI
Partiamo dai parroci: “E’ compito inderogabile del Vescovo provvedere alle necessità di guida pastorale nelle diverse parrocchie e comunità della diocesi – spiega Napolioni – avendo cura dei normali avvicendamenti dei presbiteri, soprattutto in ragione dell’età. Il discernimento sulle priorità dell’evangelizzazione, e sui segni dei tempi di un territorio in continua trasformazione, chiede anche di prepararci all’avvio delle unità pastorali nelle diverse zone. Uno specifico documento su questo importante tema verrà pubblicato in settembre. La decisione su chi e dove inviare ad annunciare il Vangelo e guidare le comunità cristiane è un delicatissimo atto di responsabilità davanti al Signore e al popolo di Dio. Ripetuti colloqui, miei e dei miei collaboratori, con i membri del presbiterio e talvolta con espressioni significative delle diverse comunità, hanno permesso di acquisire gli elementi utili a prendere le decisioni più adeguate al bene di tutti. Ora, consapevoli che tutto si potrebbe sempre fare meglio e diversamente, affidiamo queste scelte alla benevolenza dei fratelli e soprattutto alla grazia di Dio, che certo non manca a chi si dispone a fare la Sua volontà. Ringrazio i fratelli sacerdoti per la disponibilità che hanno manifestato, e mi impegno ad accompagnarli nell’avvio del nuovo ministero, in modo da favorire la crescita serena e armonica di tutta la comunità diocesana. La logica di alcune scelte apparirà ancor più chiaramente quando, nei prossimi mesi, si definiranno le Unità pastorali da avviare nel futuro prossimo, e si nomineranno i moderatori di ognuna di esse. Le nomine vengono comunicate all’inizio dell’estate, per dar tempo a tutti di completare l’anno pastorale con le principali attività estive già in programma e, contestualmente, di prevedere tempi e modi per il necessario passaggio di consegne. La presente comunicazione verrà seguita dai decreti di nomina, all’interno dei quali verrà precisata la data di inizio del nuovo mandato. Sulla scansione delle consegne e sugli aspetti logistici connessi, i sacerdoti prendano contatto tra loro e, ove necessario, con il Vicario generale. Il calendario delle celebrazioni di ingresso dei nuovi parroci andrà concordato con la Segreteria vescovile.”.
Gli spostamenti: il principale che riguarda l’Oglio Po lo avevamo già comunicato questa mattina quando don Cesare Nisoli aveva annunciato nel corso della messa delle 10.30 in Santo Stefano di essere stato nominato pro rettore del Santuario di Caravaggio. A sostituirlo è stato chiamato don Claudio Rubagotti, già parroco di Dosimo. Ma vediamo nel dettaglio tutte le nomine (in grassetto quelle che interessano la zona Oglio Po, oltre ai nomi di tutti i parroci).
MACCALLI don Giovanni ha rinunciato per motivi di età all’ufficio di parroco di Bozzolo e viene nominato collaboratore parrocchiale a Caravaggio.
PISANI don Luigi, finora parroco di Rivarolo del Re, Brugnolo e Villanova viene nominato parroco di Bozzolo.
ALLEVI don Giuseppe, finora parroco di Robecco d’Oglio, viene nominato parroco di Rivarolo del Re, Brugnolo e Villanova.
ARDEMAGNI don Paolo, finora parroco dell’Annunciazione in Cassano d’Adda, viene nominato parroco di Robecco d’Oglio.
CAPELLETTI don Alessandro, finora parroco di Dosolo e amministratore parrocchiale di Correggioverde, viene nominato parroco dell’Annunciazione in Cassano d’Adda.
ZOPPI don Stefano, parroco di Cavallara e Villastrada, viene nominato anche parroco di Dosolo e amministratore parrocchiale di Correggioverde.
MARINONI don Mario ha rinunciato per motivi di età all’ufficio di parroco di Soncino, Casaletto di Sopra, Melotta e amministratore parrocchiale di Isengo, e viene nominato collaboratore parrocchiale di Pizzighettone, Gera, Regona e Roggione.
NEVI don Giuseppe, finora parroco di Sant’Imerio in Cremona, viene nominato parroco di Soncino, Casaletto di Sopra, Melotta e Isengo.
BANDIRALI don Antonio, finora parroco di Casalmorano, Azzanello, Barzaniga, Castelvisconti e Mirabello Ciria, viene nominato parroco di Sant’Imerio in Cremona.
VELUTI don Adriano, finora parroco di Costa Sant’Abramo, viene nominato parroco moderatore dell’Unità pastorale di Casalmorano, Azzanello, Barzaniga, Castelvisconti e Mirabello Ciria.
ROTA don Roberto, parroco di Castelverde e Castelnuovo del Zappa, viene nominato anche parroco di Costa Sant’Abramo.
NISOLI don Cesare, finora parroco a Casalmaggiore, subentra a don Antonio Aresi nell’incarico di Pro-Rettore del Santuario Santa Maria del Fonte in Caravaggio ed è nominato Membro teologo della costituenda Equipe per l’accompagnamento delle famiglie, alla luce dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia.
RUBAGOTTI don Claudio, finora parroco di Dosimo, Persico e Quistro e amministratore parrocchiale di S.Marino, Gadesco, Pieve Delmona, viene nominato parroco di Casalmaggiore.
ANSELMI don Claudio, finora collaboratore parrocchiale a Sant’Abbondio in Cremona ed incaricato per il settore IRC nelle scuole, viene nominato parroco di Dosimo, Persico e Quistro e amministratore parrocchiale di S. Marino, Gadesco, Pieve Delmona.
TONANI don Giovanni, parroco di Bordolano, Cignone e Corte de’ Cortesi ed incaricato della pastorale scolastica, viene nominato anche incaricato per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, consulente ecclesiastico diocesano A.D.A.S.M. , F.I.S.I., F.I.S.M. e assistente ecclesiastico diocesano U.C.I.I.M..
MANENTI don Luciano ha rinunciato per motivi di età all’ufficio di parroco di Brignano Gera d’Adda, e viene nominato collaboratore parrocchiale di Vailate.
FERRI don Giuseppe, finora collaboratore parrocchiale di Sant’Agostino e di San Pietro in Cremona, viene nominato parroco di Brignano Gera d’Adda.
BINOTTO don Mario, finora parroco moderatore dell’Unità pastorale di San Giovanni in Croce, Casteldidone, San Lorenzo Aroldo, Solarolo Rainerio e Voltido, viene nominato amministratore parrocchiale di Sant’Agostino in Cremona.
MONTAGNA don Stefano, vicario parrocchiale di S. Agata e S. Ilario in Cremona, viene nominato anche vicario parrocchiale di S. Agostino in Cremona, in vista della costituzione dell’Unità pastorale.
PALLAVICINI don Diego, finora vicario parrocchiale di Cristo Re in Cremona, viene nominato parroco moderatore dell’Unità pastorale di San Giovanni in Croce, Casteldidone, San Lorenzo Aroldo, Solarolo Rainerio e Voltido.
FONTANA don Pierluigi, finora vicario parrocchiale di Casirate d’Adda, viene nominato vicario parrocchiale di Cristo Re in Cremona.
BARBIERI don Gabriele, finora vicario parrocchiale di Bozzolo, viene nominato vicario parrocchiale di Casirate d’Adda.
DOLDI don Emilio ha rinunciato per ragioni di età e salute all’ufficio di collaboratore parrocchiale a Isola Pescaroli e San Daniele Po.
MUSA don Roberto, finora vicario parrocchiale di San Pietro e Sant’Agostino in Cremona, viene nominato parroco di S. Daniele Po e Isola Pescaroli.
ROCCHETTI don Michele, vicario parrocchiale di S. Imerio in Cremona, viene nominato anche vicario parrocchiale della Cattedrale e di San Pietro in Cremona, in vista della costituzione dell’Unità pastorale.
CARRAI don Luigi ha rinunciato per motivi di età all’ufficio di parroco di Rivarolo Mantovano, e viene nominato collaboratore parrocchiale nella Unità pastorale di Castelponzone, Motta Baluffi, Solarolo Monasterolo e Scandolara Ravara.
MARCIO’ don Ernesto, parroco di Cividale Mantovano e di Spineda, viene nominato anche parroco di Rivarolo Mantovano.
SALINI don Libero ha rinunciato per motivi di età all’ufficio di parroco di Fontanella, e viene nominato collaboratore parrocchiale di Boschetto e Migliaro.
POLI don Diego, finora parroco di Cumignano sul Naviglio, Ticengo e Villacampagna, viene nominato parroco a Fontanella.
OSIO don Davide, finora vicario parrocchiale di Fontanella, viene nominato parroco di Cumignano sul Naviglio, Ticengo e Villacampagna.
BERTONI don Alessandro, finora vicario parrocchiale di Piadena, Drizzona e Vho, viene destinato a Roma per gli studi specialistici in Psicologia presso la Pontificia Università Gregoriana.
FUSAR IMPERATORE don Paolo, finora collaboratore parrocchiale di Torre de’ Picenardi, Ca’ d’Andrea, Pozzo Baronzio, San Lorenzo de’ Picenardi, viene nominato vicario parrocchiale di Piadena, Drizzona e Vho.
PIAZZI don Daniele viene nominato collaboratore parrocchiale di Torre de’ Picenardi, Ca’ d’Andrea, Pozzo Baronzio, San Lorenzo de’ Picenardi.
AGNELLI don Antonio, finora parroco di Corte de’ Frati, viene nominato collaboratore parrocchiale di San Bernardo in Cremona.
MORONI don Roberto e CORBANI don Claudio, parroci in solido di Olmeneta, Casalsigone, Castelnuovo Gherardi e Pozzaglio, vengono nominati anche parroci in solido di Corte de’ Frati.
FERRARI don Francesco, finora parroco di Formigara e Cornaleto, viene nominato collaboratore parrocchiale di Viadana e Buzzoletto.
PARMIGIANI don Luigi, finora collaboratore parrocchiale di Viadana e Buzzoletto, viene nominato collaboratore parrocchiale di Formigara e Cornaleto.
CARRER don Luciano, finora collaboratore parrocchiale di Colorno (in diocesi di Parma), viene nominato collaboratore parrocchiale di Castelverde, Castelnuovo del Zappa e Costa S. Abramo.
CELINI don Federico, parroco di Longardore, San Salvatore, Sospiro e Tidolo ed incaricato di pastorale ecumenica e del dialogo interreligioso, subentra a mons. Alberto Franzini quale responsabile del coordinamento “Comunicazione e Cultura” della Curia.
Il diacono FERRI Raffaele, finora collaboratore pastorale di Soncino, Casaletto di Sopra, Melotta e Isengo, viene incaricato dell’assistenza pastorale alle Case di riposo di Trigolo e Soresina.
“Affido – conclude il vescovo – alla preghiera di tutti i fedeli, specialmente delle comunità contemplative e dei malati, i passi di chi – come messaggero della lieta notizia – si appresta a lasciare comunità che ha servito con amore per iniziare una nuova missione, in spirito di servizio e comunione. Accogliete questi pastori e ministri con fiducia, senza pregiudizi e tanto meno chiacchiericci. Il dolore del distacco sia grembo di nuovo e più generoso slancio da parte di tutti, perché tutti sperimentino la gioia del Vangelo e della carità fraterna”.
LE ZONE PASTORALI
Un lavoro complesso e piuttosto lungo, durato sei mesi, che ha portato alla ridefinizione delle zone pastorali. Una ridefinizione più snella e più adatta ai tempi quella venuta fuori dal lavoro della commissione. Saranno cinque, secondo la cartina allegata sopra. “La nostra Chiesa particolare, costituita da molteplici parrocchie e unità pastorali nel territorio diocesano, è articolata in Zone pastorali – spiega il vescovo – quali organismi che significano e attuano la comunione organica gerarchica, quali strumenti di partecipazione e corresponsabilità di presbiteri, consacrati e fedeli laici al fine di realizzare la cura pastorale mediante un’azione pastorale unitaria (cfr. Sinodo Diocesano 072). Sin dai primi mesi del mio ministero pastorale in Diocesi, da più parti mi è stata manifestata l’esigenza di un rinnovato assetto territoriale della diocesi con un ripensamento della configurazione delle zone pastorali e una più organica mappatura delle unità pastorali esistenti e di quelle di futura costituzione. Al fine di affrontare in modo puntuale e condiviso la questione, ho costituito una apposita Commissione diocesana che, sotto la mia guida, nel periodo settembre 2016 – marzo 2017 si è fatta carico di ripensare l’intero assetto territoriale della diocesi, analizzando la situazione zona per zona. Si è così giunti al convincimento che fosse opportuno passare dall’attuale divisione della diocesi in undici zone ad una rinnovata configurazione territoriale che, tenendo conto dell’esperienza ecclesiale sin qui fatta, prevedesse la riorganizzazione del territorio in sole cinque zone pastorali. La rinnovata articolazione in cinque zone pastorali e la configurazione geografica di ciascuna tenendo conto della vita attuale della gente, dell’evoluzione delle Istituzioni e delle tradizioni religiose, sociali, e culturali dei diversi territori mira a favorire la comunione nel Presbiterio, una migliore partecipazione dei fedeli e delle comunità locali alla vita e alla missione della Chiesa particolare, in armonica convergenza con organismi e istituzioni diocesane. Ora, ricevuto l’unanime parere favorevole del Consiglio Presbiterale e sentito il Consiglio Pastorale diocesano, sono giunto alla determinazione che si possa procedere, con serenità e fiducia, alla modifica dell’attuale assetto territoriale con la nuova configurazione di cinque zone pastorali. Affinché si possa iniziare il nuovo anno pastorale 2017-2018 impostando in modo concreto la vita pastorale della diocesi nella prospettiva del nuovo assetto territoriale”.
Tra i responsabili delle cinque zone una vecchia conoscenza del casalasco: don Davide Barili, che fu vicario in Santo Stefano. Questi gli altri nomi: zona pastorale 1 – don Marco Leggio, zona pastorale 2 – don Pietro Samarini, zona pastorale 3 – don Pierluigi Codazzi, zona pastorale 4 – don Davide Ferretti, zona pastorale 5 – don Davide Barili.
Nazzareno Condina