Cronaca

Casalmaggiore Venezia in Kayak, oggi terza tappa sino a taglio di Po

L'animo ambientalista di Paolo Antonini a un certo punto emerge: "Un paradosso, passiamo sotto i ponti, in particolare quelli autostradali, e vediamo camion su camion transitare. Mentre sul fiume più grande d'Italia non passa una barca".

PONTELAGOSCURO – Stamattina è partita la terza tappa del viaggio dei quattro arditi della Canottieri Amici del Po, destinazione Venezia. Paolo Antonini, Roberto Dall’Asta, Tiziano Rossini e Luca Marca stanno per raggiungere l’obiettivo che si erano prefissati. Oggi si va da Pontelagoscuro a Taglio di Po e domani arrivo a Chioggia.

E’ lo stesso Avvocato Antonini, come i vecchi capitani dei velieri, a tenere una sorta di diario di bordo. Non c’è più carta e inchiostro, ma le moderne tecnologie a fare da ausilio. Questo il suo racconto: “Casalmaggiore Venezia seconda tappa con arrivo Pontelagoscuro. Dopo una cena luculliana a revere che ci riconcilia con il mondo. Notte tranquilla. Colazione nel bar dei cinesi a Revere e partenza alle 8. Temevamo di essere particolarmente provati ed invece ci troviamo arzilli e ardimentosi. I primi 20 km vanno senza problemi. Prima tappa barretta a Felonica passiamo l’undicesimo ponte. Tiziano ha fotografato tutti i ponti. Adele e sauro ci informano che, alle 12, ci sarà un collegamento con cremona 1 per intervista in diretta. Tutti ci prepariamo per l’evento in barca tutti indossano la maglietta della discesa noi tutti con il cappello blu degli amici del po. Fatta intervista siamo tutti felici. La prima telefonata e’ della Stefy che ci dice che siamo stati bravi e tutti bellissimi. Autostima alle stelle. Oggi il caldo si fa sentire sensibilmente. Anche Claudia Antonini manifesta consenso. Forse la stanchezza di ieri oppure chissà cosa, ad un certo punto ci sembra che la corrente sia più lenta e l’acqua più pesante. Seconda barretta a foce Panaro. Le congetture della mattina di pagaiare per qualche chilometro in più dopo Pontelagoscuro, chilometro dopo chilometro stanno scemando. Abbiamo percorso quasi quaranta chilometri e non abbiamo incontrato nessuna barca, a parte la rassicurante presenza della barca di Sauro”.

L’animo ambientalista di Paolo Antonini a un certo punto emerge: “Un paradosso, passiamo sotto i ponti, in particolare quelli autostradali, e vediamo camion su camion transitare. Mentre sul fiume più grande d’Italia non passa una barca. Ah la politica dei trasporti decisa dalle imprese che vendono auto, che peccato che la più importante via d’acqua sia inutilizzata è solo il trasporto su gomma esista, diversamente da tutto ciò che accade in tutti i fiumi d’Europa. Eloquente la bella Pieve di impianto romanico di felonica proprio sul fiume; evidentemente c’e’ stato un tempo in cui la via d’acqua aveva un senso. I nostri intenti di pagaiare oltre pontelagoscuro stanno, ogni minuto, naufragando. Basta e avanza Pontelagoscuro. Le barrette dopo due giorni che stanno nel gavone sono diventate “fiappe” ma non c’è’ molta alternativa. Arriviamo alla canottieri Ferrara a pontelagoscuro. Dal fiume appare una signorile strutture. Il primo approccio non ci appare degno dell’ospitalità emiliana, sarà che siamo stanchi. Ora finalmente dopo alcune birre e il prosecco tutto ci appare un positivo viatico. Da domani, avvicinandoci al delta scopriremo se i padani, come dice Guccini. “i fiumi falsi avventurieri che trasformano i padani in marinai non veri…”.

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