Viadana Facchini, pomeriggio di protesta in piazza. Sindacati divisi
Monti (Cisl) ha inveito contro chi ignorava le firme apposte sul contratto ufficiale accusando qualcuno di essere solo venditore di fumo. ”Dal 1 giugno o entriamo tutti alla Composad o non entra nessuno"
VIADANA – “Se tocchi uno, tocchi tutti”. Con questo slogan ripetuto continuamente al microfono è terminata l’assemblea che i lavoratori di Viadana Facchini hanno tenuto ieri pomeriggio davanti alla sede del Comune. Occupata pacificamente l’intera piazza invadendo anche un tratto di strada di cui nessuno ne aveva preventivamente disposto la chiusura nonostante ci fossero molti lavoratori e lavoratrici con i bambini che scorazzavano. La solidarietà e la vicinanza è stata portata anche da altri lavoratori come ad esempio un operaio della Panguaneta di Sabbioneta promettendo che pure qualcuno di loro avrebbe partecipato martedì per la seconda grande manifestazione fissata per le 9,30 sempre davanti al Municipio. Seduti sulle sedie prelevate dalla sede della Facchini (“rappresentano una nostra parte di proprietà”) un centinaio di lavoratori ha ascoltato attentamente tutti gli interventi, ad iniziare da Silvio Rosati della Adl Cobas (“ringraziamo le maestranze di Panguaneta, Invernizzi, Galli con cui si è vinto una battaglia simile”) a cui ha fatto seguito Fausto Banzi di Sinistra Italiana (“Una lotta dura e significativa, il Paese non ne può più di pressioni e ricatti”) passando da Silvio Perteghella (Pd), Stefano Capaldo (M5S) sino alla solidarietà portata da Aldo Vincenzi sindaco di Sabbioneta in veste di consigliere provinciale. Tra l’amarezza espressa davanti al rischio mobilità di 271 lavoratori, ci si è chiesto perché le Istituzioni non avessero aperto un tavolo di crisi. Sentendosi rispondere che la Prefettura non poteva interferire con le scelte dell’impreditoria privata. Una violenta accusa è venuta da un lavoratore senegalese Ibrahim il quale ha informato di avere inoltrato una denuncia in Procura per capire come fosse possibile che il bilancio di Viadana Facchini, da un utile di 25 mila euro, improvvisamente presentasse una perdita di 3milioni e 968mila euro. “ E poi trattano noi da delinquenti e non ci danno la possibilità di spiegare che quello affermato da Uberti (Cisl) è per niente vero”. Monti (Cisl) ha inveito contro chi ignorava le firme apposte sul contratto ufficiale accusando qualcuno di essere solo venditore di fumo. ”Dal 1 giugno (è stato l’appello finale) o entriamo tutti alla Composad o non entra nessuno per salvare quella sessantina di colleghi che l’azienda vorrebbe considerare in esubero.
Rosario Pisani