Roncadello, pastore con 200 pecore nel parco. GEV e Municipale per farlo spostare
Il regolamento del Plis vieta la permanenza delle pecore per ragioni molto pratiche: l'area è protetta e peraltro l'area in questione è interessata ad un progetto di rimboschimento curato dal Consorzio Forestale Padano.
RONCADELLO – Il casalasco, e la golena, non è luogo per pastori. Soprattutto se stanziali. Anche se è difficile poi mandarli via, Guardie Ecologiche Volontarie e Polizia Municipale ci stanno provando già da sabato a farne spostare uno dall’ultimo lembo di terra tra i comuni di Casalmaggiore e Viadana, in località Vallotto di Roncadello. Ci sono ottime ragioni che vietano, ai possessori di gregge, di fermarsi per lungo tempo in un luogo non idoneo al pascolo.
Il regolamento del Plis vieta la permanenza delle pecore per ragioni molto pratiche: l’area è protetta e peraltro l’area in questione è interessata ad un progetto di rimboschimento curato dal Consorzio Forestale Padano. Sabato le GEV avevano già spiegato all’uomo di origini rumene – che stanzia nel luogo già da una settimana – che avrebbe dovuto spostarsi. Il pastore naturalmente ha fatto orecchie da mercante e questa mattina le GEV, accompagnate dalla Polizia Mnicipale, son tornate sul luogo.
L’uomo, che ha costruito una sorta di riparo in cui resta la notte, con un consistente gruppo di animali si era già spostato per non farsi trovare e nell’area erano rimasti solo una cinquantina di esemplari con alcuni cani. Questa sera la municipale ci riproverà ad ingiungergli di spostarsi da un’altra parte. “Sappiamo i danni che hanno fatto anche gli anni passati – spiegano le GEV – e il regolamento è piuttosto chiaro. E’ vietato fermarsi con i greggi ed anche il passaggio, in area arginale, deve essere segnalato e preventivamente autorizzato dal sindaco.
I capi sono circa 200, il ‘controllore’ del gregge è un uomo di origine rumena che probabilmente non è neppure il proprietario del gregge ma un dipendente di qualcun altro. Sulla questione sono in corso numerosi accertamenti, nella speranza naturalmente di poterlo far spostare in tempi rapidi, magari verso terre migliori e più adatte al pascolo senza che faccia troppi danni nel luogo in cui permane adesso.
Nazzareno Condina