Patologie rare, Maroni ponte tra Bozzolo e Lorenzin: Ehlers Danlos, centro nazionale?
Se la cura di questo tipo di malattia degenerativa dovesse trovare a Bozzolo il principale centro riabilitativo nazionale, sarebbe davvero un risultato di enorme importanza per l’intero territorio.
BOZZOLO – Sembrava che Roberto Maroni non riuscisse a includere nella breve visita a Bozzolo, dopo la Fondazione don Primo Mazzolari anche un passaggio all’Ospedale (intitolato allo stesso Sacerdote) che alla fine invece si è rivelata la tappa più entusiasmante per l’intera equipe della candidata Sara Malagola e probabilmente per l’intera popolazione. Questo perchè il Governatore della Lombardia si è intrattenuto a lungo col Primario di riabilitazione specialistica Francesco Ferraro ascoltando anche una paziente, una donna seduta in carrozzina, arrivata da Varese che ha spiegato come in quel reparto stesse ricevendo cure e assistenza che da nessun altra parte si riusciva a trovare facilmente.
Ferraro ha raccontato che veniva effettuata una terapia nei confronti di una malattia neuromuscolare chiamata “Ehlers Danlos” per affrontare la quale in Italia non esistono strutture adeguate ad eccezione di Bozzolo che da qualche anno invece sta ottenendo risultati eccezionali. Un’altra paziente si è rivolta a Maroni spiegando di essere calabrese e di essere venuta qui perchè nella sua Regione poteva ricevere le cure solo a tariffe molto elevate.
Ferraro e altri medici del reparto hanno quindi fatto presente la necessità di potenziamento della struttura per quel tipo di riabilitazione immaginando di riuscire a creare li a Bozzolo un centro di livello nazionale per la complessa patologia. Roberto Maroni, sull’idea di una simile realizzazione, ha prestato molta attenzione a tutti quei discorsi dicendo che quello era un progetto da tenere veramente in considerazione: “Io non sono amico del Governo romano ma con la ministra Lorenzin ho un bel rapporto e la chiamerò sicuramente per parlarne con lei” ha spiegato chiedendo poi all’assessore Gianni Fava di fargli avere una relazione particolareggiata che avrebbe analizzato assieme all’assessore alla Sanità Giulio Gallera.
Dopo l’assegnazione del Pot (Presidio ospedaliero territoriale, fondi elargiti per ristrutturazioni e la presenza di un macchinario tecnologico d’avanguardia, se la cura di questo tipo di malattia degenerativa dovesse trovare a Bozzolo il principale centro riabilitativo nazionale, sarebbe davvero un risultato di enorme importanza per l’intero territorio.
Rosario Pisani