Facchini Viadana, riunione esplosiva al Fenilrosso. Ultimi tentativi di accordo sindacale
Il clima era già comprensibilmente teso ma è esploso quando ad un certo punto la maggioranza dei presenti si è alzata abbandonando la sala al grido di “ladri, ladri”. Altro incontro sindacale nei prossimi tempi
VIADANA – Assemblea bollente quella di ieri pomeriggio organizzata dal sindacato Cisl per fare il punto sulla drammatica situazione di 271 lavoratori che rischiano la mobilità presso la Composad del gruppo Saviola di Viadana. Il clima era già comprensibilmente teso ma è esploso quando ad un certo punto la maggioranza dei presenti si è alzata abbandonando la sala al grido di “ladri, ladri”.
Qualche minuto dopo sono arrivati i Carabinieri, che già stazionavano con due vetture davanti la sede della Sala civica presso il Fenilrosso, dove era stata organizzata la riunione. Fortunatamente non c’è stato bisogno del loro intervento perchè i contestatori, quasi tutti stranieri, era già scesi per le scale fermandosi agli ingressi.
Che la tensione fosse alle stelle si era già percepito attraverso la richiesta di alcune donne lavoratrici (tra l’altro nemmeno di religione islamica) di non essere riprese da telecamere e nemmeno fotografate. La protesta era scoppiata quando ad un certo punto il sindacalista Marzio Uberti aveva precisato che non si trattava di un dibattito per il quale si sarebbe potuto fissare un’altra assemblea. Con questo Uberti, ha precisato poi, non aveva voluto negare la parola a nessuno, tanto è vero che alla fine sono intervenuto con le proprie opinioni i consiglieri comunali di Viadana Perteghella e Federici del Pd (presente anche Susanna Foti del M5Stelle).
Ma i lavoratori evidentemente non avevano gradito la lunga cronistoria degli eventi fatta da Uberti senza poi nemmeno rimanere ad ascoltare il presidente della Provincia Morselli giunto con un certo ritardo e sedutosi vicino al sindaco Giovanni Cavatorta. In sostanza, come è stato ribadito anche da un rappresentante Rsa della Composad e un ex lavoratore della Facchini si trattava di doversi adattare alla flessibilità richiesta da Cgil e respinta da altre organizzazioni sindacali.
Una specie di lavoratori per affrontare una situazione paradossale In pratica alla Composad il lavoro non mancava ma in vista di imprevedibili momenti di minor distribuzione si chiedeva di far più ore adesso rinunciando ai turni successivi quando non servivano più. Una clausola da prendere o lasciare come ha ripetuto Uberti, assecondato da Cavatorta e Morselli per bloccare gli esuberi e far continuare l’appalto attuale.
Alla fine un’ ultima possibilità è stata intravista con l’ennesima riunione da tenersi i primi giorni della settimana prossima, non più con le istituzioni ma tra le organizzazione sindacali “per cercare di trovare davvero l’ultimo spiraglio onde evitare un disastro gigantesco anche dal punto di vista sociale e dell’ordine pubblico“ ha concluso il sindaco Cavatorta.
Rosario Pisani