Cimitero, protesta di Emanuele: "Non posso mettere fiori alla mamma"
Il regolamento spiega che "E’ vietato porre vasi o altro tipo di ornamento floreale o ceri votivi ai piedi dei loculi posti in prima fila. Eventuali ceri o vasi collocati in difformità al presente divieto, saranno rimossi".
CASALMAGGIORE – Neppure da morti si può restare in pace. Godere di un fiore pensando che chi c’è, dall’altra parte del marmo, possa apprezzare. Neppure l’ultima dimora è esente da regole.
E se capiti, come la mamma di Emanuele Archenti, Carmela Agugliaro, morta il 22 marzo di quest’anno, al pian terreno dei loculi ti devi adattare. E devono adattarsi i familiari che non possono lasciare un fiore, un cero a terra. Il regolamento infatti spiega che “E’ vietato porre vasi o altro tipo di ornamento floreale o ceri votivi ai piedi dei loculi posti in prima fila. Eventuali ceri o vasi collocati in difformità al presente divieto, saranno rimossi”.
Il riferimento normativo l’ha dato prontamente il sindaco Filippo Bongiovanni ad Emanuele, che gli aveva scritto chiedendo il perché non potesse lasciare un fiore alla sua mamma. “In queste ore – scrive Emanuele – presso il cimitero della frazione di Casalmaggiore (Agoiolo) è saltata fuori una novità assurda sia dal punto di vista morale e sia etico. Premesso che in data 22/03/2017 veniva a mancare mia madre che ora la sua salma giace presso uno dei loculi dato in concessione dal comune di Casalmaggiore in data 24/03/2017 per l’ammontare di una somma di certo non così modica, ma si sa anche da defunto costi.
Con la presente vorrei chiarezza e che si faccia luce su quello che lei ha firmato nell’ordinanza stando a quello che dice il sotterratore, che fin per carità è di un simpatico che muoio tutte le volte a vederlo, e sì caro conscritto adesso lei mi deve dire perché i fiori non si possono mantenere di fronte alle lapidi dei nostri cari, preciso che dove è stata tumulata mia mamma sotto la lapide si presenta una zoccolatura di marmo che fa da banchetto, per tanto provo disgusto a sentirmi dire che la scala del cimitero non si possa usare, perché tanto la scala per forza di cose deve essere sostata a fianco alla zoccolatura di marmo esistente, penso che il simpaticone non possa mettere sul banco in marmo la scala uno è perché non ci sta starebbe in bilico e di sicuro molto pericoloso, poi per piacere lasciateci stare almeno i defunti hanno già subito in vita, dobbiamo farci disgustare pure dai morti.
Ieri per la festa della mamma ho portato un vasetto da 2 etti sulla tomba e ripeto il vaso era talmente piccolo e innocuo che non dava disturbo per niente chiudo con queste righe chiendole chiarezza soprattutto poi volevo chiederle: questi morti li lasciamo stare o no? Lasciate stare i cimiteri è un vero peccato dedicarsi alle baggianate ci sono problemi davvero seri in questa cittadina possiamo fare qualcosa d’altro lasciando stare i defunti? Grazie signor sindaco in attesa di vostri riscontri con l’occasione per porgere i miei cordiali saluti!”.
Come dicevamo, il primo cittadino ha dato prontamente risposta alla questione. Il regolamento non l’ha scritto lui. La regola vigente è questa, c’è poco da fare. Ed è così che Emanuele non può mettere neppure un fiore in vaso davanti alla nuova dimora della sua mamma nel giorno della sua festa sperando di rivederlo il giorno dopo. In cimiteri in cui, a fasi cicliche, cresce la foresta, in cui tanti lavori vi sarebbero da fare per preservare la memoria un vaso fronte marmo fa più rumore del resto.
Non è colpa dell’amministrazione (quantomeno quella attuale) ma le regole possono pure essere cambiate se possibile con buonsenso cercando di venire incontro ai cittadini, trovando – se esiste – una via di mezzo che possa soddisfare chi ha un dolore da portarsi dentro e qualcosa che possa un poco mitigarlo.
Questo chiede Emanuele per la sua mamma. Ed è la stessa preoccupazione di Cinzia, cambia solo il cimitero, che è quello di Cappella: “Sarà pure una regola ma non ha senso anche perché a Cappella credetemi non è che al cimitero, ci va molta gente non capisco proprio a chi possano dare fastidio due cerini e una piantina, vedremo per i morti cosa succede. A me spiace molto perché io, le mie sorelle e i miei nipoti avevamo fatto una promessa alla mamma che da adesso purtroppo non possiamo mantenere”.
Nazzareno Condina