Piadena 1965: lo sguardo di Lisetta e Giuseppe sul paese che voleva cambiare il mondo
Inaugurate sabato mattina al Museo Platina le mostre fotografiche di Lisetta Carmi e Giuseppe Morandi. Negli scatti che saranno esposti fino al 4 giugno, luoghi e personaggi "cult" di Piadena anni '60 e dintorni, "un paese che - come ha detto Giuseppe Morandi - all'epoca ancora sperava di cambiare il mondo".
PIADENA _ Sono state inaugurate sabato 13 maggio al Museo Platina di Piazza Garibaldi le mostre fotografiche “Un paese 50 anni dopo – Lisetta Carmi a Piadena- Fotografie di Lisetta 1965” e “Castelfranco d’Oglio: La Processione di San Bortolo, 1966” ,quest’ultima di Giuseppe Morandi, che resteranno aperte fino al 4 giugno (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13) rispettivamente in Sala Rossa e nella Sala delle Piroghe. A presentare le due esposizioni sono state poco dopo le 11.30 il sindaco di Piadena Ivana Cavazzini, Giuseppe Morandi, Paolo Barbaro dello CSAC e Giovanni Battista Martini della galleria Martini e Ronchetti di Genova che cura l’archivio della fotografa. Negli scatti di Lisetta Carmi tutta la potenza del fermento piadenese negli anni ’60, fatto di duro lavoro e “battaglie” quotidiane, ma anche di grande creatività, che trovava modo di esprimersi in cooperativa, alle Officine Bianchi, piuttosto che all’osteria o in cascina. Come pure di sogni, speranze, amicizie. Ecco allora che tra i protagonisti degli scatti emergono Mario Lodi e il Duo di Piadena quando ancora non era il Duo. E diversi piadenesi che, cinquant’anni dopo, si sono ritrovati nelle foto di Lisetta, e sono venuti anche alla inaugurazione delle mostre in Sala Rossa.
Dopo il saluto del primo cittadino di Piadena che ha chiarito come le due mostre non vogliano essere un’operazione di “nostalgia, ma di conoscenza, perché chi non conosce il passato non può immaginarsi il futuro”. Ha proseguito poi Ivana Cavazzini: “Operazione fatta attraverso due persone, che seppur in modo diverso, hanno testimoniato gli stessi valori. E relativamente ad un periodo e ad un modo di esprimersi, che ha ribaltato i canoni tradizionali del fare cultura, partendo dal basso, dalla gente. Rivendicando diritti, stimolando il dibattito”. E ancora: “Piadena negli anni ’60 era in grande fermento, e Lisetta, con i suoi grandi occhi e il suo grande cuore, ha saputo coglierne gli aspetti più veri. Guidata in quel suo viaggio da Giuseppe Morandi. Lisetta e Giuseppe: due sguardi diversi, un’ amicizia, un intento comune”. Aspetti questi ultimi, che sono alla base del viaggio a Piadena della fotografa genovese.
“Il mio incontro con Lisetta Carmi avvenne a Genova il 9 febbraio 1965 alla Società di Cultura – ha raccontato Giuseppe Morandi – dove io e Gianni Bosio andammo a raccontare l’esperienza della Biblioteca Popolare di Piadena. Esponemmo la mostra fotografica “La cascina muore al Vho” e il presentammo il film “Tonco”, sulla festa del tacchino che si svolge in quella cittadina. Quest’ultimo a fine proiezione, ebbe delle contestazioni da parte delle associazioni animaliste. Ma Lisetta probabilmente rimase colpita perché mi disse: “Vengo presto a trovarti a Piadena”. E così fece. La guidai per il paese e la portai con la mia 500 anche nelle zone vicine. Non sapevo di queste foto, me le ha segnalate Paolo Barbaro. Parlano di lavoro – ha concluso – ma anche di quella speranza di poter cambiare il mondo che oggi non c’è più”. Sui suoi scatti in mostra relativi alla processione di San Bortolo a Castelfranco d’Oglio del 1966: “Ho fotografato con la macchina di Sergio Lodi” .
Paolo Barbaro ha sottolineato come la mostra su Lisetta sia nata in tempi brevi, circa nove mesi fa, grazie all’opera di Martini e allo sforzo dell’amministrazione comunale di Piadena che ha anche fatto stampare un catalogo. “L’opera di Lisetta Carmi – ha detto – è un capitolo importante nella storia della fotografia italiana”. Infine Giovanni Battisti Martini ha portato i saluti e il ringraziamento di Lisetta, che a 93 anni è ancora indipendente e vive a Cisternino in Puglia (e ha fatto sapere di ricordarsi di tutti gli amici di Piadena), ma è impossibilitata a grandi spostamenti. Martini ha raccontato come nell’archivio di Lisetta abbia ritrovato una cartellina con la scritta “PIADENA” con foto stampate da Lisetta ma mai esposte. “Parlando con Paolo Barbaro abbiamo convenuto che non ci fosse luogo migliore di Piadena per esporle. Negli scatti di Lisetta si nota l’empatia che lei ha immediatamente provato per i posti e le persone che con Giuseppe ha trovato qui. Del resto l’empatia è elemento costante nel suo approccio fotografico”.
L’inaugurazione delle due mostre è stata preceduta lo scorso 28 aprile da una serata con proiezione di due film al centro civico di Via Aldo Moro: uno di Giuseppe Morandi e l’altro su Lisetta Carmi.
Maria Luisa Rancati