Brugnolo, da fiera 3mila euro per Arquata del Tronto: il viaggio del cuore
Domenica mattina alcuni volontari della Polisportiva (associazione no profit) sono dunque partiti in direzione Centro Italia, ricevuto poi dal sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci (eletto peraltro un paio di mesi prima del sisma).
BRUGNOLO – Batte forte per i paesi terremotati anche il gran cuore della Polisportiva Brugnolo. La società che ha organizzato, come sempre ad agosto, la tradizionale fiera del paese, ha pensato di devolvere una parte dell’incasso ad Arquata del Tronto, nelle Marche, in provincia di Ascoli Piceno. “Molti parlano giustamente di Amatrice ed Accumoli – spiega Danilo Pasquali della Polisportiva – però vedendo un documentario in tv su Arquata del Tronto abbiamo voluto cambiare meta e pensare a loro. Non è la prima volta, anzi ormai da 4-5 anni cerchiamo di portare sollievo e un piccolo contributo economico a paesi colpiti dal terremoto: ricordo ad esempio una forte esperienza a Moglia, dopo il sisma del giugno 2012”.
Domenica mattina alcuni volontari della Polisportiva (associazione no profit) sono dunque partiti in direzione Centro Italia, ricevuti poi dal sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci (eletto peraltro un paio di mesi prima del sisma). “E’ venuto a riceverci e ha sottolineato come il paese la domenica sia spesso deserto: anche per questo la nostra visita è stata particolarmente gradita. Siamo stati ricevuti in un piccolo box da cantiere che rappresenta l’ufficio del primo cittadino e abbiamo effettuato la nostra donazione di 3mila euro raccolti con la festa”.
Petrucci si è offerto di accompagnare la delegazione casalasca anche all’interno della zona rossa, visitando pure due frazioni, dinanzi a uno “spettacolo” spettrale e drammatico. “Quello che si vede in tv non rende affatto l’idea” ha spiegato Pasquali. Sulla via del ritorno, poi, la delegazione della Polisportiva Brugnolo ha incontrato tre abitanti del luogo con i quali, assieme allo stesso sindaco, vi è stato modo di fraternizzare davanti a pane, salame e vino, portati proprio da Rivaorlo del Re. “Abbiamo fatto merenda in un appartamento col soffitto mezzo crollato e per il resto, nella parte in cemento armato, rimasto in piedi”. Una esperienza toccante per una fiera che trova dunque la propria indubbia utilità anche dopo oltre vent’anni di tradizione.
Giovanni Gardani