PEE Sadepan: l'Associazione Noi Ambiente e Salute chiede di adeguare iter al decreto 200
L'Iter va adeguato al decreto 200 procedendo a posticipare, con un tempo congruo, il termine per le osservazioni dopo “la consultazione della popolazione per mezzo di assemblee pubbliche , sondaggi, questionari o altre modalità idonee, compreso l'utilizzo dei mezzi informatici e telematici"

VIADANA _ Si è tenuta martedì 9 maggio al MUVI l’assemblea pubblica indetta dal Prefetto di Mantova d’intesa con il Comune per illustrare il Piano di Emergenza Esterno per la Sadepan Chimica. Arrivando questo incontro, due giorni dopo la scadenza del termine, fissato domenica 7 maggio, per la produzione di pareri e osservazioni da parte della popolazione e di altri enti coinvolti e interessati, l’Associazione Noi Ambiente e Salute, chiede, con una nota inviata al Sindaco, al Prefetto e al Comitato Tecnico Regionale, di provvedere ad adeguare l’iter del Piano stesso alla normativa contenuta nel decreto 200, procedendo a posticipare, con un tempo congruo, il termine per le osservazioni dopo “la consultazione della popolazione per mezzo di assemblee pubbliche , sondaggi, questionari o altre modalità idonee, compreso l’utilizzo dei mezzi informatici e telematici.” Questo per l’Associazione va fatto: “Rendendo disponibili alla popolazione, in modo da assicurare la massima accessibilità, anche mediante l’utilizzo di mezzi informatici e telematici, tutte le informazioni possesso delle Autorità e relative a:
a) la descrizione e le caratteristiche dell’area interessata dalla pianificazione o dalla sperimentazione;
b) la natura dei rischi;
c) le azioni possibili o previste per la mitigazione e la riduzione degli effetti e delle conseguenze di un incidente;
d) le autorità pubbliche coinvolte;
e) le fasi e il relativo cronoprogramma della pianificazione o della sperimentazione;
f) le azioni previste dal piano di emergenza esterna concernenti il sistema degli allarmi in emergenza e le relative misure di autoprotezione da adottare.”
L’Associazione Noi Ambiente e Salute ricorda che “il provvedimento stabilisce come definizione di “popolazione”: le persone fisiche o giuridiche, singole e associate, nonchè gli enti, le organizzazioni o i gruppi che siano portatori di un interesse concreto e qualificante alle azioni derivanti dal piano di emergenza esterna.
Risulta evidente che al fine di una efficace e precisa interpretazione di tale decreto la popolazione va consultata e coinvolta prima dei termini delle osservazioni e non subito dopo! Considerato anche il fatto che nell’ultima sezione del documento PIANO DI EMERGENZA EDIZIONE 2017 molti dettagli sono lasciati in bianco.
Ed inoltre – prosegue – visto che nel nostro territorio sussistono nel raggio di pochi chilometri altre industrie a rischio di incidente rilevante si tenga anche conto che: “per le aree ad elevata concentrazione di stabilimenti soggetti ad effetto domino di cui all’art. 19 il Prefetto, d’intesa con la regione e gli enti locali interessati, sentito il CTR, redige il piano di emergenza esterna, in conformità al comma 1, tenendo conto dei potenziali effetti domino nell’area interessata”.
redazione@oglioponews.it