Celebrazioni del 25 aprile la liberazione che si fa ricordo nell'area Oglio Po
A Casalmaggiore il sindaco Filippo Bongiovanni e il presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Giancarlo Roseghini hanno ricordato la figura, scomparsa nei mesi scorsi, di Giuseppe Rossi. Celebrazioni sentite in tutti i comuni del comprensorio.
Ha seguito un cerimoniale abbastanza classico e consolidato, il 25 aprile nel comprensorio Oglio Po, anche se non sono mancate alcune “sorprese”: tutti i comuni hanno ovviamente ricordato la Festa della Liberazione con sfilate nelle piazze e vicino ai municipi dei paesi e, al contempo, la posa delle corone di fiori in memoria dei Caduti.
A Casalmaggiore il tradizionale saluto iniziale davanti alla Casa del Mutilato, ha visto il corteo, formato da varie associazioni benemerite sia a livello militare (Carabinieri, Polizia con Rino Berardi in divisa pluridecorata, Polizia Locale, Marinai, Bersaglieri e non solo) che di volontariato (Protezione Civile, Croce Rossa col presidente Luigi Borghesi, Guardie Ecologiche Volontarie), proseguire verso San Francesco, dove è stata celebrata la Messa. Alle 10.45 il classico corteo con sosta presso la Casa di Riposo Busi, poi la posa di tre corone d’alloro: al Monumento alla Resistenza di via Favagrossa, alla presenza di una rappresentanza d’onore del X Reggimento Genio Guastatori della caserma Col di Lana di Cremona; alla Lapide ai Caduti d’Europa in via Saffi; alla Lapide ai Caduti presso il Muncipio. Da qui il sindaco Filippo Bongiovanni e il presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Giancarlo Roseghini hanno ricordato la figura, scomparsa nei mesi scorsi, di Giuseppe Rossi, punto di riferimento per la Resistenza Casalasca e presidente Anpi per tanti anni, che sempre partecipava con trasporto a queste manifestazioni. Seguendo una tradizione in voga da alcuni anni, anche una studentessa del Polo Scolastico Romani, Wiem Mathlouthi, ha letto una propria riflessione sui valori della Libertà e della Liberazione.
Anche all’altro polo del comprensorio, a Viadana, il 25 aprile è stato celebrato seguendo il copione classico: dopo che lunedì, dunque con 24 ore di anticipo, era stata posata una corona di alloro sulla tomba di don Lidio Passeri, cittadino viadanese, a Corte dè Frati, lo stesso gesto martedì è stato ripetuto al cimitero cittadino presso la croce “A tutti quelli che non tornano”. La messa alla chiesa di Castello alle 10 ha fatto da preludio al ritrovo in piazza davanti al municipio, dove ha parlato, anche qui circondato dai tanti rappresentanti del mondo civile, religioso e associazionistico, il sindaco Giovanni Cavatorta, non prima della posa di cestini di alloro al Monumento ai Caduti e al Monumento dei Bersaglieri. Stesso gesto ripetuto davanti alle Lapidi del Municipio, mentre hanno contribuito alla mattinata gli studenti delle scuole di Viadana, come già accaduto a Casalmaggiore. Se nel comune casalese ha suonato la banda Estudiantina, a Viadana si è invece esibito durante la celebrazione il corpo bandistico Grossi. “Credo che le comunità locali abbiano un ruolo chiave, fondamentale – ha spiegato Cavatorta – . Se non torniamo tutti a credere nella forza dell’idea di comunità, che si ritrova e riconosce attorno ai nostri campanili, ai nostri luoghi e terre, dove potremo andare? Cosa potremo fare? Dobbiamo riprendere per mano il nostro vicino, il nostro senso di appartenenza, il senso civico, il nostro essere viadanesi e questa è la dimensione giusta, quella in cui si riesce ad avere ancora un contatto diretto, umano”.
Da segnalare anche il 25 aprile di Gussola: il sindaco Stefano Belli Franzini ha guidato il corteo, animato dalla Fanfara Provinciale Pietro Triboldi di Cremona con sfilata in piazza Comaschi. “La festa di Liberazione non è il patrimonio di una fazione, ma un patrimonio della Nazione” ha detto il primo cittadino. Proprio in piazza la cittadinanza si è radunata alle ore 8 per la commemorazione dei Partigiani con posa di fuori sui cippi e lettura di alcuni articoli della Costituzione Italiana da parte degli studenti della terza media Roncalli. La cerimonia vera e propria è stata aperta dagli interventi, alle ore 10, del professor Stefano Prandini, membro della sezione Anpi di Gussola, di Marco Marigliano, storico e membro del direttore provinciale Anpi, e della studentessa Martina Orlandi. Prima dell’entrata in scena già citata della Fanfara Triboldi e prima della messa delle ore 11, la Fanfara Bersaglieri e Gruppo Storico Armi e Bandiere di Casalmaggiore ha creato una suggestiva atmosfera.
Buona la partecipazione a Torre dè Picenardi, dove due paesi hanno preso parte (con Torre anche Cà d’Andrea) alla cerimonia alla presenza dei sindaci Mario Bazzani (Torre) e Franco Potabili Bertani (Cà d’Andrea). A Torre in particolare è stata posta una corona di alloro sulla stele dove venne ucciso proprio nella notte tra il 25 e il 26 Aprile Marino Cavagnari. Aveva 25 anni e venne colpito da una raffica di mitra sparata dai tedeschi in ritirata. Un volontario ha ritoccato la scritta sulla stele-pilastro, che faceva da ingresso di una cascina e che era ormai diventata illeggibile. A Torre era presente la banda di Isola Dovarese.
Chiudiamo la nostra carrellata con Bozzolo: qui infatti i ragazzi più giovani sono stati protagonisti nella banda musicale e nelle letture di don Primo Mazzolari. Un passaggio, quest’ultimo, ancora più significativo alla luce della grande notizia, giunta domenica sera, della prossima venuta di Papa Francesco (il 20 giugno) proprio nel comune mantovano, per pregare sulla tomba di don Primo. Che, con i suoi messaggi di pace, ha dunque rischiarato anche il giorno della Liberazione.
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