Cronaca

Festeggiamenti del 25 aprile: a Canneto svelata lapide celebrativa per gli 800 anni

Questa mattina in paese, deposizioni di fiori ai monumenti ai Caduti, corteo, l'intervento delle autorità e le riflessioni dei ragazzi dell'IC di Canneto. Ma per le celebrazioni della Liberazione l'Amministrazione ha svelato anche una lapide di marmo celebrativa degli 800 anni.

CANNETO SULL’OGLIO _ Come tradizione vuole, questa mattina in paese si sono tenute le celebrazioni per l’anniversario della Liberazione. Il 25 aprile, caratterizzato da un cielo plumbeo, è stato scandito dalle tappe consuete: dalle 9.15 una delegazione composta dalle autorità, il sindaco Raffaella Zecchina, gli assessori Attilio Facconi e Diego Redini, il comandante dei carabinieri di Canneto maresciallo Marco Casula e dalle Associazioni di reduci si è recata al Cimitero per la posa di una ghirlanda floreale in memoria dei caduti di tutte le guerre e al monumento Corradini-Montanari. A seguire trasferimento all’incrocio tra Via Garibaldi – Viale Europa – Via Rimembranze per posare un mazzo di fiori alla targa commemorativa di tutti i Caduti. Quindi percorso fino a Piazza Matteotti, dove però la sosta si è arricchita di una sorpresa.

Coperta inizialmente dalla bandiera tricolore, è stata infatti svelata alla cittadinanza dall’amministrazione comunale una nuova lapide celebrativa degli 800 anni, posta sul Comune, realizzata dall’azienda Linea Marmo srl di Canneto sull’Oglio e riportante il logo celebrativo della ricorrenza della riedificazione del borgo ideato da Giacomo Geraci. 

Dopodiché  il corteo ha proseguito, sempre accompagnato dal Complesso Bandistico Cannetese, fino a piazza Eroi e Martiri, dove sono state posate altre corone di fiori al Monumento di Don Enrico Tazzoli ed al Monumento ai caduti e c’è stato l’alzabandiera.

  

Hanno contribuito con letture di prosa, poesie e riflessioni personali, alcuni studenti dell’Istituto Comprensivo di Canneto, quindi il discorso di chiusura delle autorità e alle 10.30 la Messa in suffragio dei caduti di tutte le guerre.

Maria Luisa Rancati

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