Cronaca

Casalbellotto, i cittadini restaurano volontariamente il Monumento ai Caduti

L'intervento è stato molto profondo, un restauro vero e proprio, durato una settimana: il marmo è stato ripulito, levigato e carteggiato a mano, sistemando anche gli stucchi e rimettendo a nuovo le scritte in ricordo dei Caduti. Ad eseguirlo Attilio Cominotti, coadiuvato da tanti concittadini.

CASALBELLOTTO (CASALMAGGIORE) – Il monumento ai Caduti di Casalbellotto, in via Nicolò Tommaseo, davanti alla chiesa della frazione, torna a nuovo. Lo fa grazie ai suoi cittadini, in particolare ad Attilio Cominotti, che ha sempre tenuto molto a quella struttura, tanto che era difficile per lui accettare di vederla in quelle condizioni.

Il monumento venne realizzato nel 1920, come dimostra questa foto storica, per ricordare i Caduti della frazione durante la Prima Guerra Mondiale del 1915-1918. Poi la follia umana portò ad un altro conflitto bellico planetario e si rese così necessario aggiungere una effige per ricordare nuovi tributi pagati dalla frazione casalese anche dal 1940 al 1945. L’ultimo intervento di manutenzione al monumento risaliva a una quindicina di anni fa: lavori di sabbiatura, per togliere i licheni formatisi sul marmo di Carrara che compone il monumento.

Ora però l’intervento è stato molto più profondo, un restauro vero e proprio, durato una settimana: il marmo è stato ripulito, levigato e carteggiato a mano, sistemando anche gli stucchi e rimettendo a nuovo le scritte in ricordo dei Caduti. A breve verrà rimessa a posto la cancellata interna, mentre mancano piccoli ritocchi alla struttura principale. Un lavoro certosino e il dato più positivo è che, mentre il marmista di Casalbellotto Angelo Minardi ha fornito gli attrezzi da lavoro, sono stati tanti i cittadini della frazione che, a turno e ovviamente in modo assolutamente volontario, hanno aiutato Cominotti. Tra questi pure il consigliere comunale Pierfrancesco Ruberti, per un’operazione davvero sentita dalla cittadinanza, che ha così reso onore ai propri Caduti.

G.G. 

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