Ambiente

Un anno fa il taglio piante al Lido. Ferroni: "Urgente registro patrimonio arboreo"

"Sono stato abbastanza snobbato dalla maggioranza malgrado, lo ricordo al sindaco, questa amministrazione ha vinto grazie ai voti di Casalmaggiore per le Libertà e Forza Italia".

CASALMAGGIORE – E’ passato un anno da allora, dal taglio delle sette piante storiche che si affacciavano al fiume dai bordi dell’area Lido, sulla strada che porta al Parco Golena. Un anno in cui le piante sono state sostituite con altre giovani che impiegheranno anni a fornire lo stesso effetto di quelle poste in precedenza. Quella del taglio fu una battaglia lunga, fatta di perizie e controperizie in cui unica sconfitta alla fine fu la natura dei luoghi.

Le piante, violentate da un taglio selvaggio di tanti anni prima (anni di centro centro sinistra), alcune malate, altre probabilmente recuperabili ma tagliate ugualmente furono abbattute dopo la terza perizia che ne confermava purtroppo lo stato di precarietà, soprattutto delle due poste a fianco dei colonnelli. Non si salvò neppure quella dell’allocco poiché, nel frattempo, l’allocco aveva cambiato casa. Invero, vi fu pure un estremo tentativo dell’amministrazione guidata da Filippo Bongiovanni per vedere se un’altra strada fosse percorribile. La terza e definitiva perizia fu infatti decisa dall’amministrazione stessa sulla spinta di una protesta bypartisan a tutela di quel patrimonio arboreo andato ormai per sempre perduto ed un tentativo successivo di adozione delle piante da parte di Andrea Visioli, rimasto inascoltato. Un altro di coloro che lottarono per ‘salvare’ le piante fu il consigliere con delega al Parco Golena Orlando Ferroni.

“E’ già passato un anno e sembra ieri – spiega Ferroni – fu una battaglia dura. Non è cambiato molto in un anno”. Ferroni insiste sull’importanza di un registro del patrimonio arboreo cittadino. Un registro (previsto peraltro dalla normativa regionale) che parta da quello redatto nel 2006 e ormai inattuale per le esigenze di tutela. L’unica strada per una tutela sistematica delle piante con una valenza storico-monumentale. “Si potrebbero coinvolgere le scuole agrarie, o l’università – aggiunge Ferroni – senza gravare sulle casse comunali. Per loro sarebbe esperienza, e noi avremmo quello che manca. In questi anni nessuna delle mie proposte ha trovato attuazione. Sono stato abbastanza snobbato dalla maggioranza malgrado, lo ricordo al sindaco, questa amministrazione ha vinto grazie ai voti di Casalmaggiore per le Libertà e Forza Italia. Ora lo dico al sindaco, anche tu dovresti fare qualcosa che pure a noi interessa”.

Poi prosegue: “Ci sono piante che vanno curate, sistemate perché se un giorno arriveranno alle condizioni in cui sono arrivate quelle tagliate allora sarà responsabilità di chi non le ha curate e sistemate adesso, non si potrà più dire è responsabilità di chi c’era prima. Se l’amministrazione vuole fare altri cinque anni, deve fare quel che va fatto. Stanno provando a tagliare l’ippocastano vicino alla casa della mia gioventù come se quello fosse il problema primario. Con mio fratello sono andato a vedere ed ho segnalato le piante in area lido. Alcuni rami sono caduti nell’area dove giocano i bambini. Ma c’è bisogno che segnali io che cadono rami mentre si bada ad un ippocastano che può essere salvato?”

Due le proposte sul tavolo: il registro aggiornato del patrimonio arboreo e il piano colore, un’altra delle idee che Casalmaggiore per le Libertà aveva lanciato in campagna elettorale: “Serve un piano colore, soprattutto per i centri storici perché se domani mattina qualcuno si sveglia e vuole dipingere la propria casa di rosso fuoco lo può fare. Ma per farlo, un piano colore, serve tempo e serve la volontà. Anche in questo caso sarebbe utile pensare ad un accordo con le scuole o con i praticanti. Loro farebbero esperienza e curriculum, noi forse avremmo meno difficoltà a realizzare le cose. Comunque sto pensando a due mozioni sulle questioni che ho detto, da portare in Consiglio. Anche per tastare il polso alla maggioranza. Le elezioni non sono lontane e siamo già in campagna elettorale. Peraltro sono temi non nuovi sui quali non ho mai ricevuto ascolto”.

Nazzareno Condina

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