Politica

Vaccini obbligatori per la prima infanzia: la Regione vota a favore della mozione

"Se per contrastare queste vere e proprie bufale - conclude il consigliere di Lombardia Popolare - è indispensabile una seria e puntale informazione, crediamo in parallelo sia necessario intervenire per tutelare i più piccoli introducendo tra i requisiti d’accesso ai nidi l’avere assolto gli obblighi vaccinali".

MILANO – “Quello di oggi (martedì, ndr) era un voto non rinviabile che ha chiamato ogni consigliere ad assumersi le proprie responsabilità su un tema centrale com’è la tutela e la garanzia della salute dei più piccoli e fragili. Per questo l’approvazione da parte del Consiglio della nostra mozione assume un valore ancor più significativo”. Questo il commento del consigliere regionale di Lombardia Popolare, Carlo Malvezzi, dopo il voto favorevole espresso dal Consiglio Regionale sulla mozione di Lombardia Popolare che impegna la Giunta ad introdurre l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’accesso ai servizi per la prima infanzia.

“Gli ultimi dati evidenziano – sottolinea Malvezzi – una costante diminuzione della copertura vaccinale in Italia e anche nella nostra Lombardia, sia per quanto riguarda le obbligatorie sia le raccomandate. Un trend confermato, proprio in questi ultimi giorni, anche dall’Assessorato Gallera parlando di  oltre 5 mila bambini lombardi che non hanno effettuato il vaccino esavalente e 6mila il vaccino trivalente. Una scelta  spesso dovuta alla circolazione di informazioni false e altamente pericolose che spaventano i genitori e li portano malauguratamente a non vaccinare i figli”.

“Se per contrastare queste vere e proprie bufale – conclude il consigliere di Lombardia Popolare – è indispensabile una seria e puntale informazione, crediamo in parallelo sia necessario intervenire per tutelare i più piccoli introducendo tra i requisiti d’accesso ai nidi l’avere assolto gli obblighi vaccinali. Un intervento sul quale è fuori luogo invocare la “libertà di scelta” in quanto in questo caso la scelta non va a influire solo sulla salute dei propri figli, ma anche su quella degli altri a partire dai bambini troppo piccoli per vaccinarsi e da quelli che per patologie non possono essere vaccinati”.

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