Cronaca

Canneto: festa grande a Casa Leandra per i cento anni di nonna Angela Piotto

Pomeriggio speciale in casa di riposo per il compleanno numero 100 della festeggiata. Presenti oltre ai famigliari, tutte le autorità di Canneto, dirigenti, dipendenti e ospiti di Casa Leandra e tanti cannetesi. Vicino ad Angela le sorelle Afra, Anastasia e Stella di 94, 89 e 92 anni. FOTOGALLERY

CANNETO SULL’OGLIO – Se non fosse che le attenzioni a Casa Leandra sono tutte rivolte a lei, si faticherebbe a capire che è proprio la signora con il cardigan verde, lo sguardo fiero e la messa in piega fresca fresca, la festeggiata del giorno. Così giovanile di spirito, di corpo e di mente. Sì perché i cento anni di Angela Piotto, classe 1917,  sono portati alla grande. Di più. Alla grandissima.  E guardandola camminare spedita, seppur con un supporto, o ascoltandola mentre con piglio da “generale” si rivolge ai famigliari o a quella piccola folla che la circonda per chiederle una foto, (se non addirittura un selfie, come una vera e propria celebrità moderna), le si darebbe al massimo settant’anni. Eppure è vero. Angela, è nata il 27 marzo di un secolo fa a Cassola, piccolo centro del vicentino, ed è arrivata a Canneto quando aveva circa 15 anni. “Mia mamma Maria e mio papà Angelo – racconta senza sbagliare una data – sono morti “giovani”, a 79 e 76 anni. Sono sepolti qui al cimitero di Canneto. In tutto tra fratelli e sorelle, eravamo in tredici, ma alcuni sono morti quando erano piccolissimi. Di sette sorelle, io ero la maggiore, siamo rimaste in quattro”. Angela ha perso anche il marito, Edoardo Moscatti, morto all’età di 83 anni. La famiglia ci mostra la foto che li ritrae felici nel giorno del 50esimo anniversario di matrimonio nel 1991, celebrato quando Angela aveva 24 anni, l’8 gennaio 1941. “Ho iniziato a lavorare presto, e ho sempre lavorato anche durante la guerra – dice orgogliosa”. Angela ha fatto diversi lavori, faticando nei campi e in torbiera ad esempio, per poi dedicarsi a lungo alla lavorazione delle bambole. “Sono stata alla Furga per tantissimi anni, mi hanno anche dato due medaglie: una d’oro e una d’argento”. Insomma, una gran lavoratrice nonna Angela, che anche dopo essere andata in pensione, ha continuato a lavorare tra le mura domestiche, soprattutto “di testa”. Il suo cervello è rimasto giovane e lucido grazie ai numeri: “In casa sono sempre stata io quella che faceva quadrare i conti” – sottolinea. “Anche ora – racconta la figlia Liviana, lei con la sua pensione non sbaglia di una virgola. Fa i calcoli tra quello che ha a disposizione e quello che deve spendere. Se noi sbagliamo, anche solo di dieci euro, è pronta a correggerci subito”. Oltre a Liviana, Angela Piotto ha avuto altri due figli: Sergio, classe 1942, con cui ha vissuto gli ultimi anni prima di entrare a Casa Leandra, nel 2015, e Claudia. Quest’ultima le è stata strappata ancora bambina da un male fulminante quando aveva poco più 12 anni, nel 1968. Un anno dopo, quando nacque la figlia di Sergio e della moglie Maria Rosa, fece capire che sarebbe state felice se la bimba si fosse chiamata proprio così, Claudia. E così fu. Nonostante la forza d’animo e il tempo trascorso inesorabile da quella perdita, quando si accenna alla sua Claudia un velo le scende sugli occhi. Ma è solo un attimo. Perché nonna Angela è una roccia ed è ancora oggi un valido punto di riferimento per i tre nipoti e i tre pronipoti.

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“Fino a 94 anni andavo ancora in bicicletta e ho preso l’aereo l’ultima volta a 90. Mi ricordo bene: volo da Verona Villafranca a Napoli. Poi pullman fino al porto dove abbiamo preso il traghetto per Ischia. Viaggiare mi è sempre piaciuto tanto e quel giorno mi sono detta: pensa Angela, in una giornata sola, hai fatto cielo-terra e mare”. La neo centenaria dice di non avere una ricetta per la longevità, ma il suo piglio “guerriero” potrebbe essere un ingrediente fondamentale. E’ molto religiosa: “Prima andavo a messa tutte le domeniche, ora ogni venerdì vado nella Cappella qui in casa di riposo”. Non è golosa di nulla in particolare, le piace tenersi attiva, al massimo un bicchiere di vino a pasto ogni tanto. Confessa un’unica “debolezza”: “Prima di venire in casa di riposo, guardavo sempre “Un posto al sole“. Un solo acciacco di rilievo: il cuore ha fatto le bizze, ha il pacemaker. Ma per il resto è in una forma invidiabile. A festeggiarla con tanto di intrattenimento musicale, striscione, torta celebrativa e candeline ad hoc, ci sono tutti gli altri ospiti dell’istituto, i dirigenti della Fondazione Onlus Casa di Riposo Leandra presieduta da Luciano Pastorio: dal vice Presidente Claudio Rocca al direttore generale Debora Bosio, e ovviamente i dipendenti che la coccolano con mille attenzioni. I suo cento anni sono un vero evento per Canneto, tanto che alla festa, oltre a molti compaesani, presenziano pure il Sindaco Raffaella Zecchina, il Comandante dei Carabinieri della locale stazione Maresciallo Marco Casula, don Giovanni Tosoni, Parroco di Canneto e la dottoressa Elena Pascalidu. Anche l’ex vicesindaco Angelo Appiani, passa per un saluto. Ma soprattutto sedute accanto a lei, ci sono le sue sorelle: Afra, 94 anni che da qualche tempo è anche lei ospite di Casa Leandra, Stella di 92 e Anastasia di 89. Insieme le quattro arzille signore fanno 375 anni (e tanto per arrotondare vicino a loro si è accomodata anche una cugina che fa lievitare il totale intorno ai 450…). “Angela, ha un desiderio da esprimere in questo giorno?” – le chiediamo dopo che ha spento le candeline. Risposta: “Di vivere ancora a lungo”. Certo, perché un altro ingrediente nella ricetta della longevità, oltre ad un DNA benevolo, sembra essere proprio questo. Avere davvero un’insaziabile fame di vita.

Marialuisa Rancati

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