Stazione ferroviaria, patria dei clochard: due storie incrociate a Casalmaggiore
"La mia è una situazione diversa - si confida - . Manco da casa dopo una furiosa litigata telefonica con mia moglie che vive in Sicilia. Da allora mi sono allontanato e vago per l'Italia. Un pezzo di pane lo trovo sempre e per i miei tra cani basta un euro al giorno". Pochi metri più avanti un altro signore dall'aria dimessa...
CASALMAGGIORE – La presenza dei cani dentro la sala d’aspetto della Stazione ferroviaria prima ancora degli occhi viene segnalata dall’olfatto. Sulle panchine rinnovate, adesso in alluminio a posto di quelle precedenti in legno di noce, sta seduto un uomo che tiene al guinzaglio tre bastardini, tre cani meticci di diversa taglia il cui fetore impregna l’aria.
Forse consapevole del problema l’uomo ci chiede dove può trovare un servizio di docce pubbliche. Immaginiamo per un suo bisogno personale più che per gli animali che lo accompagnano.”In questa stazione di Casalmaggiore oltre al bar hanno chiuso persino i bagni: si figuri se può trovare una doccia!”, la risposta, consigliandolo di recarsi a Parma dove, tra Caritas e Mensa di Padre Lino, sicuramente una struttura d’accoglienza la troverà. Prima di salire sul treno brevemente ci racconta la sua storia simile a quella di altre migliaia di persone senza un tetto.
“La mia è una situazione diversa – si confida – . Manco da casa dopo una furiosa litigata telefonica con mia moglie che vive in Sicilia. Da allora mi sono allontanato e vago per l’Italia. Un pezzo di pane lo trovo sempre e per i miei tra cani basta un euro al giorno”. Pochi metri più avanti c’è un altro signore dall’aria dimessa. Senza fare rumore raccoglie i pezzi di cartoni su cui aveva dormito fino a poco prima che i treni cominciassero a transitare e salutando si allontana.
Aria educata,un leggero accento francese, abbigliamento dimesso. Due clochard di differente provenienza, entrambi ospiti della sala d’aspetto della stazione di Casalmaggiore, la notte appena trascorsa. Un concreto esempio delle fredde statistiche, con le quali l’Istat denuncia un milione di famiglie senza reddito in Italia e la cui sopravvivenza passa anche da Casalmaggiore.