Cultura

Scuola e musei cittadini: un ipertesto per rilanciare studio dell'arte (anche locale)

L'ipertesto propone una metodologia di lavoro, fornendo esempi di vari modi in cui è possibile realizzare una documentazione efficace e durevole: dalle schede operative illustrate alla trascrizione di momenti dell’attività didattica, dalle sequenze fotografiche alle mostre, dai filmati alle risorse bibliografiche e sitografiche selezionate.

CASALMAGGIORE – Programmare l’arte per non metterla da parte. Un titolo, quello del percorso promosso da un bando di Regione Lombardia, che la dice lunga sul contenuto stesso del progetto, che ha vissuto nelle scorse ore il momento clou. L’intenzione generale è quella di offrire una parte sempre maggiore e incisiva a una materia come l’educazione artistica all’interno della scuola italiana. E così, nel caso specifico di Casalmaggiore, il Museo Diotti e il Museo del Bijou si sono mossi per promuovere il patrimonio culturale locale con le scuole, in particolare con la primaria Marconi.

Sono quindi state individuate dieci macroaree (Colore, Conservare e valorizzare, Forme, Il sé e l’altro, Interdisciplinarità, Lettura delle immagini, Manipolazione, Materiali e tecniche, Multimediale, Territorio) per le quali è stata proposta una serie di materiali utili ad orientare la programmazione dell’insegnante. E da qui è stato creato un ipetesto, consegnato poi alla scuola stessa. Si tratta di uno strumento aperto e in fieri che ogni docente potrà nel tempo arricchire e personalizzare, ha precisato Pamela Carena, assessore alla Cultura, accompagnata dalla responsabile di settore Roberta Ronda, e che potrà concorrere alla riformulazione del documento di programmazione di Arte e Immagine dell’istituto Marconi stesso. Con Carena e Ronda erano presenti anche Cinzia Dall’Asta, dirigente scolastica dell’Istituto Marconi, Luisa Zanacchi, a guidare le operatrici didattiche dell’associazione DiMusE e le maestre Claudia Goi e Maria Teresa Furini.

Uno strumento, l’ipertesto, che propone una metodologia di lavoro precisa, fornendo esempi di vari modi in cui è possibile realizzare una documentazione efficace e durevole: dalle schede operative illustrate alla trascrizione di particolari momenti dell’attività didattica, dalle sequenze fotografiche alle mostre, dai filmati (spot, documentari o interviste) alle risorse bibliografiche e sitografiche selezionate. Il tutto seguendo il metodo del learning by doing, imparare facendo, per rendere anche gli studenti protagonisti del percorso. Propria la natura durevole dell’ipertesto infatti può favorire contaminazioni e influenze future, anche da altre scuole, risultando così strumento sempre aggiornato per percorrere idealmente (e non solo) i luoghi della cultura di Casalmaggiore.

G.G. 

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