Cronaca

Rave di Reggiolo, quasi 600 denunciati: sette arrivano dal comprensorio Oglio Po

Per l’esattezza sono 586 persone, tra cui 46 minorenni, quelle che i carabinieri della compagnia di Guastalla hanno denunciato alla Procura reggiana ed a quella dei minori di Bologna. Tra questi anche 20 cremonesi, 35 mantovani e, nel complesso, un casalasco e sei ragazzi residenti della zona viadanese.

REGGIOLO – La mamma 48enne e la figlia 20enne: ci sono anche loro tra le circa 600 persone, provenienti da tutt’Italia ma anche dall’estero, che la notte del 22 gennaio scorso si sono dati appuntamento in un capannone industriale della zona artigianale di via Ferdinando Magellano del comune di Reggiolo, nella bassa reggiana, per dare vita a quello che le indagini dei carabinieri della compagnia di Guastalla hanno rivelato essere un rave party internazionale non autorizzato. E’ questa è decisamente la parte più curiosa della notizia.

Tuttavia per l’esattezza sono 586 persone, tra cui 46 minorenni, quelle che i carabinieri della compagnia di Guastalla hanno denunciato alla Procura reggiana ed a quella dei minori di Bologna per concorso nei reati di invasione di terreni ed edifici, danneggiamento aggravato, deturpamento e imbrattamento di cose altri e per aver organizzato e partecipato ad una manifestazione danzante non autorizzata. Tra questi anche 20 cremonesi, 35 mantovani e, nel complesso, un casalasco e sei ragazzi residenti della zona viadanese. Un fatto, dunque, che tocca da vicino anche il nostro comprensorio.

Dalla profonda Sicilia al Trentino, dalla Francia alla Svizzera, è variegata l’area di provenienza dei 586 denunciati che hanno dato vita al rave. Tra loro, come accertato con stupore dagli stessi carabinieri anche una 48enne di Parma e la figlia 20enne. L’attività dei carabinieri della compagnia di Guastalla oltre alle 586 denunce in stato di libertà ha portato al sequestro di 3 automezzi e di costosa attrezzattura musicale (mixer, casse amplificate, subwoofer, microfoni etc..) per un controvalore di 500.000 euro, utilizzata dagli organizzatori, per lo più francesi, per dare vita al rave. Un’attività quella dei carabinieri di Guastalla condotta all’epoca con il fine di evitare incidenti ecco perché l’intera area è stata presidiata dai carabinieri sino a quando i presenti, non prima di essere identificati, si sono allontanati. Durante le attività condotte il 22 gennaio i carabinieri, si ricorda, localizzarono una ragazza minorenne della provincia di Asti che i genitori, giorni prima, ne avevano denunciato la scomparsa. La minorenne era stata quindi condotta in caserma a Guastalla per essere affidata ai propri genitori.

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L’attività dei carabinieri reggiani non è comunque terminate: per alcune centinaia di giovani con precedenti penali e di polizia  è al vaglio la posizione in ordine anche alla proposta per l’irrogazione del provvedimento del foglio di via obbligatorio dal comune di Reggiolo per tre anni. Un’attività quella dei carabinieri di Guastalla, coordinati dal Maggiore Luigi Regni, che è stata improntata sulla linea dura, per evitare che in futuro analoghe iniziative possano ripetersi, congiunta tuttavia a un’attenta gestione nell’attività d’intervento che ha evitato il verificarsi di incidenti.

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