Cronaca

Chiostro dei Gerolamini restaurato e ora Infopoint per itinerari ebraici in Lombardia

A Piadena nella bella domenica già primaverile, in molti hanno affollato il chiostro per la cerimonia d'inaugurazione dopo i lavori di restauro nell'ambito del "Progetto Rimon" . La struttura già sede di Comune e Parrocchia, è ora ufficialmente anche Centro Informativo sugli itinerari ebraici in Lombardia"

PIADENA _ Considerato il fiorire di iniziative, si può dire che a Piadena la primavera è già arrivata nel week end. Dopo l’inaugurazione del bosco dei nuovi nati sabato 18, domenica 19 marzo è toccato al Chiostro dei Gerolamini riaprire ufficialmente i battenti, dopo i lavori di restauro realizzati nell’ambito del progetto Rimon e “l’investitura” a “Centro Informativo sugli itinerari ebraici in Lombardia”. Il Chiostro infatti è stato rimesso a nuovo anche dal punto di vista informativo proprio per il progetto Rimon, per il quale il Comune ha intercettato i contributi sul bando “Percorsi ebraici in Lombardia”. Il finanziamento è arrivato da Fondazione Cariplo e dalla parrocchia di Piadena, che ha contribuito per metà dell’intervento. Il Chiostro dei Gerolamini, che fa da ingresso al Municipio, è stato arricchito con nuovi pannelli che spiegano la storia degli itinerari ebraici in Lombardia.itinerari4chistro1itinerari

La cerimonia ha visto la partecipazione del sindaco Ivana Cavazzini, che ha fatto gli onori di casa insieme all’assessore alla cultura Marika Dall’Asta, del Presidente del Gal Oglio Po Stefano Alquati, di Alberto Jona Falco Project Manager del Progetto Rimon e membro della Comunità Ebraica di Milano, di Daniela Di Veroli, guida esperta nonché chef e di don Cristino Cazzulani, già sacerdote di Piadena ai tempi della benefattrice Maria Nosari. Sono stati loro a tagliare il nastro intorno alle 16.45. Erano presenti anche mons Achille Bonazzi, responsabile dell’allestimento del museo diocesano di Cremona, l’attuale parroco di Piadena don Giuseppe Manzoni e il vicesindaco di Piadena Elisa Castelli e l’Assessore Fulvio Notari. Con il Progetto Rimon, che ha permesso di recuperare o realizzare luoghi di testimonianza e informazione sulla presenza ebraica (vedi appunto il caso del Chiostro e del nuovo info point sugli itinerari ebraici) il Gal Oglio Po e Piadena hanno dato prova di lungimiranza. Accanto alla valorizzazione del patrimonio culturale legato alle comunità ebraiche, ci sono infatti anche buone occasioni per i Comuni coinvolti, di sviluppare iniziative di imprenditoria enogastronomica, di artigianato. Piadena può inoltre divenire tappa di richiamo turistico e il paese può avere nuove opportunità di carattere commerciale, con un ritorno concreto, oltreché di immagine.

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C’è anche un “segnale di apertura e accoglienza”. Parole già usate dal Sindaco Cavazzini all’inaugurazione del bosco dei nuovi nati e che tornano alla mente quando il primo cittadino di Piadena esprimendo gratitudine e soddisfazione per il restauro che ha interessato il chiostro grazie al progetto Rimon, sottolinea come esso sia  “luogo centrale per la vita della comunità, che riunisce in sé la sede del Comune e quella della Parrocchia. Non è forse un caso allora che il Chiostro già sabato prossimo, 25 marzo dalle 10, ospiterà un altro evento a cui il tema degli accolti e dell’accoglienza attinge, ovvero l’inaugurazione della mostra fotografica reportage “Place to call my home”, di Mattia Omar Raboni e Luigi Colonna, in collaborazione con il Forum Giovani di Piadena e il patrocinio del Comune. Alberto Jona Falco, nel suo appassionato intervento,  ha voluto porre l’accento sul valore del progetto “Rimon”, partendo dal significato che il termine ha in ebraico: cioè “melograno”, un simbolo di prosperità e aggregazione, un frutto la cui peculiarità è la coesistenza all’interno di tanti semi diversi che gli conferiscono il sapore caratteristico. Un veicolo di nuove opportunità: “la richiesta di iniziative che, partendo dalla riscoperta della tradizione, della storia e dei vari aspetti della cultura ebraica, si sviluppino poi nell’ambito turistico o in quello del business, non mancano. Bisogna saper dare risposta a questa richiesta, cogliere l’occasione”.

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In tanti si sono soffermati prima ad ascoltare gli interventi degli ospiti e poi, dopo il taglio del nastro, a leggere incuriositi i pannelli con i diversi itinerari del progetto RIMON. Infine la visita guidata al Museo Archeologico Platina che ospiterà presto altri eventi: venerdì 24 alle 21 la proiezione del film “Suffragette” , pellicola del 2015 diretta da Sarah Gravon, nell’ambito del ciclo “Donne in Liberta. Giovedì 30 marzo alle 21 in sala Rossa il primo degli incontri con il fotografo parmense Gigi Montali dal titolo “Come Raccontare Una Storia Fotografica” (il secondo si terrà il 7 aprile, stesso posto stessa ora, titolo: Dal paesaggio al reportage”)

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Il 31 marzo, sempre in Sala Rossa all’interno dell’iniziativa “Antiche Pievi e Passaggi sotterranei” alle ore 21 verranno illustrati i risultati dei recenti scavi archeologici in piazza Garibaldi e nello stesso Chiostro dei Gerolamini, che hanno portato alla scoperta di un passaggio sotterraneo proprio sotto il Chiostro. Ad illustrare i lavori saranno Marco Baioni del Museo Archeologico di Piadena, Andrea Breda della Sabap per Cremona, Lodi e Mantova e Carlo Liborio per Sca, società cooperativa archeologica di Milano.

Infine giovedì 6 aprile (sempre in Sala Rossa) alle ore 21, monsignor Achille Bonazzi, responsabile dell’allestimento del Museo Diocesano di Cremona e monsignor Dennis Feudatari, parroco di Rivolta d’Adda, presenteranno “Arte e Storia nel chiostro e nel complesso monastico dei Gerolamini di Piadena”.

Senza contare due mostre fotografiche, sempre in sala Rossa: la prima dal 24 al 26 marzo aperta dalle 10.30 alle 12 e dalle 17 alle 19 intitolata: “Presenze silenziose, ritorni e nuovi arrivi di carnivori nelle Alpi, Orso, Lupo, Lince e Gatto Selvatico”. La seconda dal 31 marzo al 2 aprile è “Racconti di guerra, I segni dell’Uomo nelle Terre Alte”, una mostra fotografica integrata dall’esposizione di reperti bellici”.

Marialuisa Rancati

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