Ippocastano in via Trieste a rischio taglio. Ferroni: "Disposto ad incatenarmi"
"L'anomalia non è la pianta, ma il muro ed il cancello. E' come se costruissi una casa sotto un nido di uccelli e poi mi lamentassi perché gli stessi mi cagano in testa!"
CASALMAGGIORE – Quella pianta è lì da cinquant’anni. Un tempo – e sino alla costruzione della via d’accesso ad alcuni garage – era l’ultimo baluardo tra la via Trieste e la muraglia dell’Oratorio San Leonardo. Un ippocastano che ha resistito ad intemperie e all’avanzare dell’urbanizzazione e che ora potrebbe essere abbattuto dall’amministrazione comunale. La questione – seppur già in presenza di una perizia – è ancora agli albori e ad opporsi all’abbattimento c’è un membro della stessa maggioranza. Un membro atipico che risponde al nome di Orlando Ferroni. Lui, nella via Trieste c’è cresciuto: “Quella pianta ha cinquant’anni – spiega – e non ha mai fatto del male a nessuno. C’è chi vorrebbe far passare il concetto che è malata o e un pericolo ma basta guardare i rami, pieni di gemme per capire che così non è. Io l’ho vista crescere e non permetterò che la abbattano”. Domani mattina, insieme al consigliere Francesco Ruberti, Ferroni farà l’ennesimo sopralluogo: “Mi sembra che si possa fare qualcosa – ha spiegato – e confido in Ruberti, che ha la sensibilità giusta, che quella pianta si possa salvare. Il problema non è la pianta, ma il muro costruito in epoca successiva. Adesso che la pianta è cresciuta il fusto e le radici premono dalla parte del muro e del cancello. Ma la pianta non ne ha colpe. Mi chiedo, invece chi ha dato l’autorizzazione alla costruzione di quel cancello, sottovalutando il problema? L’anomalia non è la pianta, ma il muro ed il cancello. E’ come se costruissi una casa sotto un nido di uccelli e poi mi lamentassi perché gli stessi mi cagano in testa!”. Il problema è che tutto è partito dalla segnalazione di alcuni residenti della via Trieste infastiditi, non si sa per quale motivo, da quel maestoso arbusto che rischia di non vedere l’inverno. “Qui va così – aggiunge Ferroni – si fa una segnalazione, interviene una perizia che dice che la pianta è malata, perché le piante sono sempre malate, e si taglia invece di pensare di curarle. Quando hai una verruca su un braccio mica ti uccidono per quella verruca!”. A parte la visione onirica postata oggi sul suo profilo social in cui l’Orlando è 007 e… “Sembra esserci l’ombra della ‘Spectre’ del verde dietro l’ennesimo tentativo di abbattere un ippocastano di 50 anni che ha avuto la sola sfortuna di essere nato in Casalmaggiore! Riuscirà l’agente 007 ha evitare il disastro?”, il consigliere con delega al Parco Orlando Ferroni resta al momento fiducioso: “Sono convinto che qualcosa la si possa fare e spero di trovare un appoggio in questo, anche se la perizia lascia presagire un rischio estremo di abbattimento. Quell’albero se lasciato lì durerà ancora, e al limite lo si può curare. E’ solo una pianta, non è la galleria degli olmi dove le piante malate sono tante e la spesa è ingente. Hanno tentato nel corso degli anni in tutti i modi di farla fuori, e solo perché dà fastidio ad un muro. Mi chiedo che problemi possano avere con la pianta coloro che ne hanno richiesto l’abbattimento”. Ferroni è disposto a far fare a sue spese una controperizia per salvare l’ippocastano. “E questa volta, se cercano di abbatterla, sono disposto a legarmi alla pianta”. In fondo l’abbattimento non è ancora stato deciso. Forse qualche margine di trattativa ancora c’è. Forse.
Nazzareno Condina