Andrea Devicenzi, tappa alla Diotti per Progetto 22 Un'intensa lezione di vita
Questa mattina il giro formativo di Progetto 22 ha fatto tappa alla scuola media Diotti di Casalmaggiore. Sei classi coinvolte, un centinaio di ragazzi che Devicenzi ha 'reso protagonisti' delle vite degli altri e delle proprie
CASALMAGGIORE – Quelli del primo turno (classi 2C, 1F e 1 D) hanno rinunciato alla ricreazione per proseguire ad ascoltare le storie raccontate da Andrea Devicenzi. Con interesse e partecipazione perché essere protagonisti fa bene all’animo, fosse pure quello di un bambino. Andrea è un motivatore nato. Perché i risultati di quella motivazione che ti fa raggiungere, con costanza, tenacia e sacrificio ogni obiettivo, ce li ha scritti e se li porta addosso. Perché con le parole riesce a catturare l’attenzione e a tenerla desta con i racconti di chi ha raggiunto traguardi nella vita, fossero pure grandi piccoli traguardi. Questa mattina il giro formativo di Progetto 22 ha fatto tappa alla scuola media Diotti di Casalmaggiore. Sei classi coinvolte, un centinaio di ragazzi che Devicenzi ha ‘reso protagonisti’ delle vite degli altri e delle proprie. Come Matteo, che come Andrea corre in bici ed ha raccontato di come per vincere una gara sia stato importante non solo il proprio approccio alla gara, ma l’aiuto dei compagni di squadra “Quando sono scattato i miei compagni di squadra hanno rallentato il gruppo, così sono potuto arrivare primo”. Ma non serve essere atleti, le battaglie da vincere sono quelle di ogni giorno, come quella di Erica, una degli esempi portati in video, che grazie alla forza di volontà e all’impegno è riuscita a vincere la lotta con il sovrappeso. Tutta questione di mente e delle 22 personali risorse per rafforzare il talento: amore, apprezzamento, assertività, conoscenza, cooperazione, coraggio, costanza, crescita, curiosità, determinazione, dolcezza, equilibrio, forza, generosità, gratitudine, onestà, ottimismo, resilienza, sensibilità, tenacia, umiltà e volontà. Diventare protagonisti della propria vita: questa la grande lezione lasciata dalla ‘roccia in stampelle’. Daltronde, se con una gamba sola si può percorrere la strada più alta dell’Himalaya, raggiungere Machu Picchu, sfidare il record su pista, allenarsi tutti i giorni, essere sempre padri ed insegnanti meravigliosi, essere sempre attivi e dinamici senza farsi fermare, lanciarsi ogni anno nuove sfide per provare a vincerle non ci sono sfide impossibili che non si possono tentare. I ragazzi lo hanno capito al volo e tutti – insegnanti compresi – sono rimasti soddisfatti di quella lezione che – all’interno delle ore scolastiche – è stata principalmente lezione di vita.
Nazzareno Condina