Cronaca

Spending review illegittima: Casalmaggiore chiede a Roma di riavere 375mila euro

In totale quella riduzione cancellò una somma pari a 2.25 miliardi di euro per tutti i comuni italiani. Casalmaggiore, dal canto suo, ha quantificato il danno, per così dire, in 375.907 euro. Dunque Casalmaggiore chiede, in soldoni, ai Ministero competenti, di riavere indietro il maltolto.

CASALMAGGIORE – Un taglio dei trasferimenti statali ai comuni deciso dal Governo Monti che però, nella norma che stabiliva tale passaggio, è stato giudicato dalla Corte Costituzionale non legittimo. L’incostituzionalità della legge, dunque, spingerà diverse amministrazioni a chiedere un rimborso allo Stato e, tra queste, vi è anche il comune di Casalmaggiore.

Per questo motivo il sindaco Filippo Bongiovanni, nella giornata di mercoledì, ha spedito una missiva ufficiale indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, al Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan e al Ministro dell’Interno Marco Minniti. La sentenza della Corte Costituzionale alla quale si appella il comune casalese è la numero 129 del 2016 relativa alla determinazione della direzione del Fondo Sperimentale di Riequilibrio per l’anno 2013. In una parola, temuta da molti, la Spending Review voluta dall’allora Governo Monti, che però secondo la Corte Costituzionale, non passando prima dai pareri della conferenza Stato-Regioni-Enti locali, commise un grave errore, che di fatto ha invalidato quella norma. Si tratta del decreto legge 6 del luglio 2012, reso nullo, in pratica, proprio nel 2016, dunque quattro anni dopo.

In totale quella riduzione cancellò una somma pari a 2.25 miliardi di euro che prima di quella decisione erano distribuiti in tutti i comuni italiani. Casalmaggiore, dal canto suo, ha quantificato il danno, per così dire, in 375.907 euro. Dunque Casalmaggiore chiede, in soldoni, ai Ministeri competenti, di riavere indietro il maltolto. Con quali speranze? Questo non è dato sapere, ma se non altro un tentativo va fatto, così come è probabile e logico che il comune casalese non sarà l’unico a fare questo tentativo. Anche perché la decurtazione delle entrare erariali è da considerare, a tutti gli effetti illegittima, come del resto Bongiovanni spiega nella sua missiva. Da qui la richiesta di un rimborso che, per Casalmaggiore, specie di questi tempi, sarebbe grasso che cola.

Giovanni Gardani

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