Bozzolo: sala civica gremita per l'assemblea dedicata alla questione nutrie
Il vicepresidente della Provincia Alberto Borsari ha fornito informazioni dettagliate relative alle modifiche al Piano provinciale per il contenimento e la eradicazione degli animali che prevede in tre anni una spesa di poco superiore al milione di euro

BOZZOLO – E’ stata molto seguita l’assemblea dedicata alla complessa questione delle nutrie tenutasi giovedì sera in Sala civica a Bozzolo. Il vicepresidente della Provincia Alberto Borsari ha fornito informazioni dettagliate relative alle modifiche al Piano provinciale per il contenimento e la eradicazione delle nutrie. Un piano che prevede un impegno economico triennale di ben 1 milione e 125 mila euro, calcolando: 180 mila euro per lo smaltimento, 15mila per i corsi di formazione, 30mila per i monitoraggi e 900 per i rimborsi ai Comuni (trecento ogni anno che la Provincia di Cremona invece non prevede).
Cifre da capogiro soprattutto per chi non riesce a comprendere la portata di un fenomeno che è vero flagello per l’economia, causa di ingenti danni all’agricoltura e rischi per la sicurezza di argini e strade. Senza considerare inoltre il rischio per la salute dovuto a malattie come leptospirosi, salmonellosi e trichinellosi. Comuqnue il nuovo regolamento consente di affiancare la cattura attraverso le gabbie alla soppressione con armi, effettuate da squadre preventivamente autorizzate e formate su tutte le modalità che vanno osservate nel sopprimere l’animale.
La Guardia venatoria Andrea Caleffi da parte sua, ha infatti ricordato la necessità di rispettare con dovizia le regole basilari, onde evitare pesanti conseguenze penali. A Bozzolo per ora, vi è una sola persona disponibile alla formazione di squadre di cattura che comunque verranno implementate con i corsi in programma. Il consigliere Magni si è detto disponibile a tenere i freezer dove le carcasse andranno conservate prima dello smaltimento. Il sindaco facente funzioni Cinzia Nolli, dopo aver chiesto se fosse necessario l’acquisto di altre gabbie (spesso rubate nei campi) ha dichiarato la disponibilità a concedere incentivi a chi si farà carico della cattura. Senza arrivare al caso di Sabbioneta, dove pare, qualcuno sia andato di notte sulle strade a raccogliere le nutrie uccise dalle auto per ricavare più soldi.
Rosario Pisani