Nutrie, Fava: "Presto tavolo di emergenza, ma Lorenzin blocca i fondi sul randagismo"
L’assessore Fava è impegnato in prima fila per la lotta alle nutrie. Eppure ha precisato: “Lo faccio perché quando ti chiamano i sindaci di tutti i partiti politici, perché vivono sul territorio una situazione di allarme, significa che siamo ben oltre i danni all’agricoltura".
ACQUANEGRA SUL CHIESE – “Regione Lombardia è pronta a convocare un Tavolo di emergenza sulle nutrie e mi coordinerò con il collega Giulio Gallera, perché la competenza sui servizi veterinari è sua. In tutto il territorio le situazioni più difficili sono nell’area fra Mantova e Cremona e dunque la priorità sarà per il territorio dell’Ats Valpadana, con tutti i sindaci e gli enti locali chiamati ad assumersi le responsabilità di un’azione congiunta, immediata ed efficace”.
Lo ha detto giovedì sera ad Acquanegra sul Chiese Gianni Fava, assessore all’Agricoltura della Lombardia, intervenendo all’incontro sul tema delle nutrie, coordinato dal sindaco Monica De Pieri. Il teatro comunale era gremito, vista la preoccupazione per un animale alloctono che rappresenta, come ha ricordato lo stesso Fava, “un problema non solo per gli agricoltori, ma anche di tipo sociale, sanitario, di tenuta idraulica e di sicurezza stradale”.
Già oggi Fava chiederà al collega Massimo Garavaglia, assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione di Regione Lombardia, la disponibilità di fondi per contrastare il fenomeno. “Con una popolazione di nutrie stimata in difetto circa 2,3 milioni di capi, dei quali almeno 350.000 esemplari in provincia di Mantova, non c’è più tempo di aspettare – ha sottolineato Fava -. Se non riusciremo ad eliminare 300mila capi all’anno, avremo numeri sempre crescenti, perché non ci sono antagonisti in natura in Pianura Padana”.
I fondi per avviare un percorso di eradicazione delle nutrie ci sono, garantisce Fava. “Avevamo già ipotizzato di dirottare un milione di euro di risorse di Regione Lombardia dal fondo per il randagismo, per il quale ci sono più risorse disponibili rispetto all’effettivo utilizzo – ha ricordato l’assessore -. Il ministro della Salute Lorenzin, invece, non ha acconsentito”. Un’azione inspiegabile, secondo Fava, se non con la volontà politica del governo di mettere i pali fra le ruote alla Lombardia. “Non dimentichiamo che il presidente del Consiglio Renzi ha fatto ricorso, respinto dalla Corte Costituzionale, per abrogare la legge regionale 32 del 2014 sull’eradicazione alle nutrie”.
Da qui la richiesta a tutte le parti politiche di “fare un’azione di lobby sul ministro della Salute, in modo che reperisca fondi o, almeno, acconsenta l’uso di un milione di euro dal fondo per il randagismo, come proposto da Palazzo Lombardia. Allo stesso tempo, bisognerà individuare linee di intervento condivise e attuabili al Tavolo di emergenza che la Regione convocherà”. L’assessore Fava è impegnato in prima fila per la lotta alle nutrie. Eppure ha precisato: “Lo faccio perché quando ti chiamano i sindaci di tutti i partiti politici, perché vivono sul territorio una situazione di allarme, significa che siamo ben oltre i danni all’agricoltura – ha spiegato – . Ma non facciamo come qualche parlamentare, che è l’unico che non ha capito che la competenza è della Sanità e non dell’Agricoltura”.
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