Distretto del Legno Casalasco-Viadanese, un 2016 in piena salute contro la crisi
Si pensi che dei 22 distretti lombardi, i due che sono ospitati in parte nel territorio Casalasco si dividono i due record positivi: il miglior exploit dei primi 9 mesi del 2016 spetta nettamente al distretto del legno, che sfiora un +15%, mentre la miglior performance del trimestre è del distretto della carne e salumi.
Il Distretto del legno del Casalasco-Viadanese si conferma tra i più in salute in Lombardia. Ad affermarlo è l’ultima rilevazione trimestrale del Monitor dei Distretti della Lombardia a cura di Intesa Sanpaolo. Sotto la lente i risultati del terzo trimestre 2016, quello che va da luglio a settembre, durante il quale le esportazioni regionali hanno fatto registrare una flessione del 2,2%, che si traduce in un -1,5% da inizio anno. A sostenere le esportazioni lombarde sono stati soprattutto i mercati di Spagna, Olanda e Austria, mentre marcata è la frenata di Francia e Usa. Quanto ai nuovi mercati, crescono Cina e Russia, rallenta il mercato algerino.
Ma ciò non vale per il distretto del Legno Casalasco-Viadanese, che, come tra l’altro anche il distretto della carne e salumi di Cremona e Mantova, disputa al distretto della Meccanica strumentale di Bergamo la palma del miglior distretto lombardo. Dunque segnali molto positivi per il nostro territorio. Si pensi che dei 22 distretti lombardi, i due che sono ospitati in parte nel territorio Casalasco si dividono i due record positivi: il miglior exploit dei primi 9 mesi del 2016 spetta nettamente al distretto del legno, che sfiora un +15%, mentre la miglior performance del trimestre è del distretto della carne e salumi, che proprio assieme a quello del legno è l’unico a far segnare un incremento attorno al 10%.
In negativo, nel trimestre si segnalano soprattutto il Lattiero-caseario lombardo (che comunque in parte ci interessa) e quello della Calzatura di Vigevano. Male anche il dato relativo ai poli tecnologici lombardi. Quanto ai dati totali delle esportazioni, il valore supera i 22 miliardi di euro l’anno. Il primo mercato di riferimento è la Germania, che assorbe il 17% del nostro export, mentre la Francia è l’unico altro paese al di sopra del 10%. Terzi gli Stati Uniti. Per il Lattiero-caseario il calo è del 16,6% nel terzo trimestre 2016 e del 9,9% nei primi 9 mesi dello scorso anno, il che rappresenta la peggiore performance in assoluto. Il distretto delle carni e salumi di Cremona e Mantova ha fatto segnare una crescita nel corso del 2016 del 10,9%, solo dello 0,3% nel terzo trimestre, e la ripresa avviene sotto la spinta di Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Giappone e Francia.
Ma veniamo al distretto del Legno del Casalasco-Viadanese, che nel terzo trimestre 2016 è cresciuto del 9,8%, ma soprattutto l’incremento è stato del 13,5% nei primi 9 mesi. Qui in particolare la crescita a due cifre avviene soprattutto negli Stati Uniti e in Australia, oltre ad alcuni paesi emergenti. Va detto in onor del vero che il peso del nostro distretto del legno rappresenta solo lo 0,4% dell’export lombardo, mentre quello di carni e salumi lo 0,8%.
La ricerca di Intesa Sanpaolo rileva anche la variazione della Cassa Integrazione Guadagni, che anche qui si conferma in netta diminuzione. Nei distretti tradizionali lombardi il calo tendenziale del 2016 sul 2015 è del 34,4%, con un decremento del 48,1% in corrispondenza delle ore autorizzate di Cassa Ordinaria. La Cassa Straordinari cala invece del 26,6%. In realtà, colpisce notare come in controtendenza si muova proprio il distretto del Legno Casalasco-Viadanese, che nel 2016 ha fatto segnare un a crescita notevole delle ore di cassa integrazione (rispetto a un 2015 che per la verità aveva raggiunto un livello molto basso), non tanto ordinarie ma straordinarie.
Di seguito ecco il grafico dell’export lombardo:
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