Mafia, Cavatorta precisa: "Non abbassiamo la guardia, ma stiamo lavorando bene"
“Le ultime elezioni comunali - ricorda Cavatorta - sono state a all'insegna di un'attenzione maggiore alla composizione delle liste elettorali e dei candidati. È innegabile, come ha ricordato nell'excursus la Prefetto Cincarilli, che la malavita si sviluppi in quei settori come quello dell'edilizia e del suo indotto".
VIADANA – Nel contesto legato alla prima riunione della Commissione Consiliare Antimafia a Viadana, emergono le precisazioni da parte del sindaco di Viadana Giovanni Cavatorta: “Credo che il modo di difendere al meglio il buon nome di Viadana e la sua onorabilità, come ho avuto modo di dire nella riunione e fin dagli anni dell’opposizione, sia di non sminuire né sottovalutare il problema. Non dobbiamo dire che va tutto bene, come invece successo nel recente passato e può sembrare trasparire da alcuni resoconti dell’incontro con il Prefetto. Fatti efferati sono successi a Viadana, come sparatorie e incendi. Come ho avuto modo di dire durante la commissione siamo sulla buona strada, stiamo ristabilendo gli anticorpi minimi di attenzione e vigilanza nelle istituzioni e tra la cittadinanza”.
“Le ultime elezioni comunali – ricorda Cavatorta – sono state a all’insegna di un’attenzione maggiore alla composizione delle liste elettorali e dei candidati. È innegabile, come ha ricordato nell’excursus la Prefetto Cincarilli, che la malavita si sviluppi in quei settori come quello dell’edilizia e del suo indotto che si è sviluppato in primis grazie all’economia pre crisi degli anni ’90 e 2000.Su questi settori un’amministrazione comunale può incidere molto, se invece che puntare all’espansione urbanistica senza se e senza ma, punta al contenimento, anche per evitare il consumo eccessivo del suolo, e al recupero dell’esistente: ed è ben diverso che quel che è accaduto per anni a Viadana. Insomma stiamo cercando di recuperare terreno, il danno d’immagine è stato fatto e speriamo che presto la magistratura ci dia certezze: certo, il procuratore della corte d’Appello di Brescia è stato abbastanza chiaro”.
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