Politica

Treni Brescia-Parma, ok l'odg (emendato) del Listone. Leoni: "Saremo al tavolo regionale"

Leoni ha dato la vera notizia della serata. "Ho chiesto e ottenuto di essere al tavolo di pianificazione progettuale di Regione Lombardia sul progetto della linea Brescia-Parma. A quel tavolo, con l’assessore Alessandro Sorte e il dirigente Massimo Dall’Acqua, il comune sarà rappresentato".

CASALMAGGIORE – Delle tante mozioni, interpellanze e ordini del giorno pronti ad essere discussi, nel consiglio comunale di Casalmaggiore giovedì sera soltanto due sono state sottoposte al dibattito, dopo di che sono scadute le due ore di tempo a disposizione, da regolamento. Se sull’interpellenza della muraglia ex Don Bosco il botta e risposta si è esaurito presto, con l’assessore Vanni Leoni che ha chiarito al consigliere di Casalmaggiore la Nostra Casa Calogero Tascarella che il cantiere è partito ed entro fine maggio dovrebbe essere chiuso (“dopo di che l’area ritroverà maggiore ordine e decoro, anche se va ricordato che il compito di trovare una recinzione più consona è della nuova proprietà”), sui treni si è discusso per quasi due ore. Con due notizie: l’ordine del giorno è passato, con un emendamento, e Casalmaggiore ha avuto la certezza, riportata dall’assessore Leoni, di essere presente al tavolo di progettazione del rilancio della linea Brescia-Parma.

Alessandro Rosa del Listone ha letto l’ordine del giorno, ricordando poi che la sua non voleva essere una critica all’amministrazione attuale o a quelle precedenti, bensì un invito all’unione di intenti. Rosa ha ricordato vari problemi che lui stesso, da pendolare, vive tutti i giorni: i ritardi, che spesso si accumulano tra Casalmaggiore e Torrile San Polo, il sovraffollamento e la mancanza di sicurezza, ricordando quella volta in cui i viaggiatori abbassarono i finestrini per fare entrare un po’ d’aria, considerando il discomfort termico, e si ritrovarono un ramo sul seggiolino. “Del resto il vagone più nuovo sulla tratta Parma-Brescia è del 1979, l’anno del walkman e delle prime elezioni del Parlamento Europeo” ha ricordato Rosa, spiegando che altre amministrazioni stanno sposando il testo del documento. “Gli standard minimi sono disciplinati dal contratto e noi come forze politiche dobbiamo far rispettare questo contratto. Se tutte le amministrazioni si mobilitano, qualcuno deve per forza ascoltarci”.

Pur apprezzando il testo della mozione l’assessore Leoni si è detto scettico. Lo stesso ha infatti ripercorso l’intero percorso che negli ultimi 15-20 anni ha portato a diversi tavoli in Regione sul tema, spesso con i pendolari da una parte e Rfi e Trenord dall’altra. “Ma dobbiamo tenere conto che le risposte ottenute sul quadrante Sud-Est sono pochissime. Il motivo? Ci sono zone che investono di più, dove non solo i comuni, ma anche gli imprenditori spingono e hanno interesse a smuovere la situazione. Penso agli scambi intermodali che, quando eravamo in Provincia, riuscimmo ad ottenere a Cremona tra porto e ferrovia grazie all’interessamento dell’azienda Arvedi. Negli anni ’90 a Casalmaggiore ci fu un progetto per un raccordo intermodale a ridosso della strada per Vicoboneghisio, con l’interessamento di varie aziende come Marcegaglia e Saviola, ma non se ne fece nulla. Le occasioni ci sono state, negli anni ’80 e ’90, ma poco è stato fatto, forse perché si pensava che il ferro non fosse una questione dei comuni. L’impressione è che ora possa essere tardi, anche perché ora gli investimenti sono stati fatti a Piadena ed è più facile che Rfi guardi a quel comune”.

Leoni ha poi dato la vera notizia della serata. “Ho chiesto e ottenuto di essere al tavolo di pianificazione progettuale di Regione Lombardia sul progetto della linea Brescia-Parma. Ma non so dirvi quando lo convocheranno, magari sarà anche cambiata l’amministrazione. Però a quel tavolo, con l’assessore Alessandro Sorte e il dirigente Massimo Dall’Acqua, il comune sarà rappresentato. Questo significa che ci siamo attivati e abbiamo lavorato”.

Rosa ha spiegato che l’ordine del giorno non voleva arrivare ad una obbligazione di risultato, ma ad una obbligazione di mezzo. “Anche perché gli enti locali devono darsi da fare  e provvedere alla consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori e al monitoraggio dei servizi” ha detto Rosa. Ricordando la Class Action vinta nel 2012 da Altroconsumo, ottenendo il rimborso per i tanti pendolari danneggiati dai ritardi, il consigliere del Listone ha spiegato che “senza via istituzionale, ci rimane solo la via giudiziaria”, snocciolando i vari servizi persi (riscaldamento, bagni ko, biglietteria e bar non più attivi da anni e obliteratrici rotte) e ringraziando Casalmaggiore la Nostra Casa, Orlando Ferroni e soprattutto Movimento 5 Stelle per i monitoraggi sostenuti. Leoni ha ribadito che a muoversi, ammesso di essere ancora in tempo, deve essere anche il mondo imprenditoriale, non solo quello politico.

Pierluigi Pasotto, consigliere di Casalmaggiore la Nostra Casa, ha successivamente attaccato con una battuta caustica Leoni (“lei sembra venuto da Urano, ma negli anni ’80 faceva già politica, dunque anche lei non ha fatto nulla”). Pasotto ha poi spiegato che la soluzione vi sarebbe. “Si chiama Tibre ferroviario: e dobbiamo sostenere la variante che passa da Parma-Piadena-Mantova-Verona e che costerebbe solo 80 milioni, portando finalmente all’elettrificazione, ora assente (dato più volte ripetuto da Rosa, ndr), tra Parma e Piadena. Questa è la scommessa e si gioca adesso a livello politico. E’ vero che dove si decide non ci siamo, ma chi decide deve pure fare i conti, almeno a livello elettorale, con noi”.

Il dibattito si è acceso poi in particolare tra Pierfrancesco Ruberti e Rosa. il consigliere di maggioranza ha accusato quello di minoranza di avere sì invitato alla collaborazione, “dopo avere però scritto che questa amministrazione non ha fatto nulla”. “Questo non va bene e prima di scrivere Rosa dovrebbe informarsi: non si può fare la battaglia accusando gli altri. Sulla collaborazione e sul “lavoriamo assieme” ne ho avuto a sufficienza col Put”. Ferroni, nel mentre, s’è detto d’accordo con Pasotto sul sostenere il Tibre ferroviario e ha invitato a “sparare”. “Siamo in trincea, e dobbiamo sparare e, se serve, farlo meglio. Tolto l’attacco ingeneroso all’amministrazione, sono d’accordo nel votare l’ordine del giorno”.

Il consigliere di maggioranza Giuseppe Scaglioni ha ricordato che anche i due gruppi Casalmaggiore al Centro e Casalmaggiore è viva avevano partecipato al monitoraggio in stazione, dando lo spunto a Rosa per una risposta. “Non ho problemi a togliere l’emendamento. E sono davvero contento della novità riportata da Leoni. Ma voglio ricordare che la maggioranza è stata sì presente al primo monitoraggio, ma poi è sparita nei successivi sei. A Ruberti ricordo che non abbiamo paura a sporcarci le mani, come dimostrano le nostre iniziative civiche, anche se personalmente intendo la politica come qualcosa di più elevato del mettere a posto le buche in strada, che pure è un mestiere nobilissimo”. Ruberti si è acceso: “In questo modo, e se mi porta l’esempio delle buche, offende tutti gli assessori che stanno lavorando per questa amministrazione. Sul fatto del volontariato e dello sporcarsi le mani, lo faccio da più tempo di lei e senza giornalisti al seguito”. “Io dovrò dosare le parole – ha risposto Rosa – ma il consigliere Ruberti dovrebbe imparare ad ascoltare meglio: ho detto che i lavori umili sono dignitosi tanto quanto il diritto allo studio citato nell’ordine del giorno come diritto costituzionalmente garantito anche ai pendolari. E sulle nostra iniziative civiche, noi andiamo avanti, per passare una domenica di divertimento e formazione e non stare a letto, non certo per finire sui giornali”.

Chiusa questa parentesi, col discorso in effetti uscito un po’ dal seminato, va riportato l’intervento del sindaco Filippo Bongiovanni. “Il problema serio è il monopolio, ma da anni si vivono questi disagi. Io stesso ho lavorato in Brianza e conosco bene la tratta Cremona-Mantova-Milano, oltre che la Brescia-Parma. Abbiamo fatto tavoli con Cremona, Mantova, Brescia e Crema, che sono sassi ben più pesanti dei sassolini dei 17 comuni della linea che ora potrebbero sostenere questo ordine del giorno. Purtroppo le scelte governative e aziendali hanno portato a investire solo sull’alta velocità e non sul pendolarismo”. Nella cronistoria Bongiovanni ha ricordato il degrado della stazione dovuto a vandalismi e al fatto che qualche senzatetto spesso vi dorme (“Rfi lascia sempre aperti i locali, mentre i bagni sono stati chiusi per assenza di presidio”) e qualche altro passaggio. “Mi sono interessato per dare il bar a un nuovo privato e per avere la possibilità di avere la stazione in comodato d’uso con gestione da parte delle associazioni, come accade per 100 presidi su 300 di proprietà di Rfi in Lombardia. Le condizioni erano però un capestro. Sul monitoraggio ricordo che non abbiamo più sentito nulla dopo la prima esperienza: se le cose si fanno insieme, bisogna anche invitare. Inoltre voglio ricordare i contenuti delle varie mail scambiate dal 2014 ad oggi con la dottoressa Scordo di Rfi, per dimostrare che di fatto non è cambiato nulla”.

Un dato importante, secondo il sindaco, è quello statistico. “Dopo i vari monitoraggi del 2016 e la visita del consigliere regionale Andrea Fiasconaro nella sede di Rfi assieme ai 5 Stelle locali, ripeto le stesse cose già dette in consiglio nel 2015, che riguardano il metodo di conteggio di Rfi. Loro considerano gli utenti che salgono, mentre nei monitoraggi si considera sia chi sale sia chi scende. Non dico che il calcolo statistico di Rfi sia giusto, anzi, ma loro usano questo parametro”. “E’ su questo parametro che dobbiamo portare avanti la nostra battaglia – ha convenuto Rosa – facendo capire che il servizio riguarda tutti, chi sale e chi scende, e che dunque gli utenti sono 500 e non 230 come Rfi fa credere”.

Prima del voto (l’odg è passato con l’emendamento della parte sull’attacco all’amministrazione e con la sola astensione del consigliere Giuseppina Mussetola) hanno parlato anche i consiglieri di Casalmaggiore la Nostra Casa Calogero Tascarella e Mirca Papetti. “Ad Angera sui Punti Nascita vi è stata la ribellione delle mamme e ha funzionato. A Casalmaggiore dobbiamo muoverci per la nostra stazione – ha detto Tascarella – ricordando che non serve solo Casalmaggiore ma buona parte del Casalasco. Non chiediamo l’elettrificazione subito, ma almeno condizioni civili”. “Sulla partita dei trasporti si giocano interessi importanti dei prossimi 20-30 anni – ha chiuso Papetti – e dunque il passaggio culturalmente interessa tutti. D’accordo essere pragmatici, ma non si passi alla fatale rassegnazione: dobbiamo combattere”.

Giovanni Gardani

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...