Via Albarone intasata: 23 camion bisarca in coda. I residenti: "Così non va"
La scena, in effetti, è abbastanza impressionante: immaginatevi 23 camion bisarca che trasportano auto nuove di zecca (tutti con targhe diverse, per lo più lituane o tedesche) incolonnati uno dietro l’altro lungo una via che non ha certo una carreggiata percorribile molto ampia, in qualche caso con sosta su entrambi i lati. FOTOGALLERY
CASALMAGGIORE – Stando a quanto raccolto sul posto attorno alle ore 13 di giovedì, il nuovo deposito sarebbe stato aperto soltanto lunedì. E subito si sono verificati i primi pesanti disagi. A segnalarli, anche ai Carabinieri di Casalmaggiore, intervenuti con una pattuglia sul posto anche per capire cosa stesse accadendo, i residenti di via Albarone, già esasperati da una situazione non semplice, con il passaggio di parecchi mezzi pesanti lungo questa strada che porta alla frazione di Cappella.
La scena, in effetti, è abbastanza impressionante: immaginatevi 23 camion bisarca che trasportano all’incirca 2500 auto nuove di zecca (tutti con targhe diverse, per lo più lituane o tedesche) incolonnati uno dietro l’altro lungo una via che non ha certo una carreggiata percorribile molto ampia, in qualche caso con sosta su entrambi i lati. Di fatto, per passare, le auto devono regolarsi in maniera autonoma, improvvisando un senso unico alternato. Ed è quello che, in effetti, tutti i mezzi in transito hanno fatto. Il deposito, che ora viene gestito dal Gruppo Mercurio di San Polo di Torrile (provincia di Parma), si trova a pochi metri dal Consorzio Agrario, presso la ex Wood Press: ebbene, la coda di camion bisarca partiva addirittura qualche metro prima, arrivando dalla rotonda Conad, rispetto al passaggio a livello sulla strada che conduce al Santuario della Fontana. Tutto questo perché per ciascun camion bisarca occorre diverso tempo per effettuare le operazioni di scarico nell’immobile prestabilito.
A San Polo il deposito è pieno e così la Mercurio ha per la prima volta utilizzato la nuova “succursale” di via Albarone. Ma non è certo stato un esordio da ricordare con gioia, specie per i residenti che mettono le mani avanti: “E’ possibile dare il permesso per una cosa del genere?”, si domandano. Il timore, infatti, per tutti è che non sia stato un semplice caso isolato, ma una situazione che, dopo questa prima volta, potrebbe anche ripetersi in futuro, ora che il nuovo deposito è ufficialmente attivo.
Giovanni Gardani