Cronaca

La Cuccia e il Nido a Calvatone Canile che funziona. 660 cani fatti adottare in 5 anni

"Gli ultimi mesi del 2016 - spiega Patrizia Storti di Anpana - sono stati caratterizzati da un forte impegno da parte dei volontari e operatori Anpana, soprattutto per far fronte a tanti nuovi ingressi e la sottoscrizione di nuove convenzioni"

CALVATONE – Una struttura all’avanguardia: per capacità degli operatori, per l’apporto costante dei volontari e per un’oculatezza di gestione degli amici a quattro zampe che – ricordando triste la cronaca degli ultimi anni e avendo sott’occhio la difficile condizione in cui versano tanti canili – non è cosa da poco. A parlare non sono i pensieri, ma i ben più solidi numeri. Tempi di bilanci per affrontare al meglio il 2017 che si preannuncia ricco di impegni e sfide. “Partiamo con una considerazione generale: negli ultimi 5 anni – spiega Patrizia Storti di Anpana – il canile rifugio “la cuccia e il nido”, gestito dall’associazione Anpana Onlus sezione territoriale di Cremona, ha fatto adottare circa 660 cani, a fronte di 758 ingressi, derivanti dalle più disparate situazioni: animali trovati vaganti sul territorio, rinunce di proprietà, sequestri per maltrattamenti, ecc. Questo bilancio non può che rendere felici tutti gli operatori e i volontari di questa associazione perchè denota un trend positivo nelle adozioni a fronte, purtroppo, di un trend degli ingressi che non risulta in descrescita”. L’impegno ora è aumentato. “Gli ultimi mesi del 2016 – prosegue Storti – sono stati caratterizzati da un forte impegno da parte dei volontari e operatori Anpana, soprattutto per far fronte a tanti nuovi ingressi e la sottoscrizione di nuove convenzioni, tra le quali una che coinvolge il comune di Cremona e 19 comuni che fanno parte di unioni dei comuni. Se a fine settembre gli ingressi erano stati circa 93, con la sottoscrizione di questo nuovo accordo e con il ritrovamento di alcune cucciolate abbandonate, pratica primitiva che non va mai in disuso, sebbene siamo ormai nel 2017, vi è stata un’impennata nel numero di ingressi che sono passati a 134, al 31 dicembre 2016. Le uscite, invece, nel 2016 si sono arrivate ad essere 123. Solamente per quanto concerne l’accordo con Cremona, dall’inizio della convenzione che va dal periodo 1 ottobre 2016 al 31 ottobre 2017, periodo durante il quale il canile rifugio assicurerà assistenza e cure a tutti i cani che arriveranno da questi territori, ad oggi gli ingressi risultano essere 18, di cui 10 sono già stati felicemente affidati, con colloquio e visita di pre affido e controlli post affido. Degli 8 attualmente ospitati presso il rifugio, 4 sono in procinto di essere adottati nel mese di febbraio. Solamente nel mese di gennaio gli affidi complessivi sono stati 33, a fronte di 25 ingressi, nel medesimo mese, con un trend in assoluta crescita e che ci auguriamo di poter mantenere nel corso del 2017”. Qualche avvertenza per chi ha un cane: “Ricordiamo, altresì, che microchippare il proprio cane – conclude Storti – è un obbligo di legge e non una scelta personale, secondo la legge n°281 del 1991, Legge quadro in materia di animali d’affezione e prevenzione del randagismo, concetto poi rafforzato nell’Ordinanza 6 agosto 2008, ‘ordinanza recante misure urgenti per l’identificazione e la registrazione della popolazione canina’, poi prorogata con un’altra Ordinanza del 21 luglio 2010. Questo tutela tutti i possessori di cani i quali possono ritrovarlo, grazie alla presenza del microchip. Ricordiamo, inoltre, che se il servizio di accalappiamento per i cani trovati vaganti sul territorio è di competenza dell’ASL la quale lo gestisce, dandolo in appalto ad aziende che rispondono ai requisiti richiesti. Un cane trovato vagante, senza chip, che viene accalappiato, viene portato al canile sanitario di competenza e, indipendentemente da quale sia il distretto sanitario (Cremona, Crema o Casalmaggiore), l’ASL può applicare multe e tariffari, a seconda dell’infrazione (omessa custodia, diritto di chiamata per il servizio di accalappiamento, mancata chippatura, etc). E’ importante ricordare che un animale vagante è un pericolo per se stesso (difficile per gli animali stimare le velocità dei veicoli, etc), ma anche per la comunità perchè possono causare incidenti, con gravi conseguenze”.

Nazzareno Condina

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