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Casalmaggiore, controbilancio di CNC: "Servizi Sociali, nulla di nuovo all'orizzonte"

"Non è la prima volta che l'assessore Salvatore la mette sul piano personale - chiarisce Pasotto - ed è una cosa che non meritiamo. La colpa è sempre degli altri mentre ci si dimentica della lunga tradizione che Casalmaggiore ha relativamente ai servizi sociali".

CASALMAGGIORE – Un controbilancio di metà mandato. Casalmaggiore la nostra Casa risponde punto su punto ai vari bilanci di metà mandato degli assessori comunali. Si parte da Gianfranco Salvatore e dai Servizi Sociali. L’attacco è frontale. Due anni e mezzo di cose non fatte e quelle fatte figlie dell’eredità lasciata dalle amministrazioni precedenti per l’opposizione. Un’eredità – per quanto riguarda i servizi sociali – positiva, figlia dell’impostazione che parte da lontano. Dal lavoro della compianta Ermelinda Casali a quello dell’ex assessore Pierluigi Pasotto. E’ proprio Pierluigi Pasotto, insieme a Calogero Tascarella, a ‘fare le pulci’ a quanto dichiarato e fatto dall’attuale assessore. Nei prossimi giorni saranno altri membri dell’opposizione a fare ‘le pulci’ agli altri assessori. Ma partiamo da qui.

GIANFRANCO SALVATORE – “Non è la prima volta che l’assessore Salvatore la mette sul piano personale – chiarisce Pasotto – ed è una cosa che non meritiamo. La colpa è sempre degli altri mentre ci si dimentica della lunga tradizione che Casalmaggiore ha relativamente ai servizi sociali. Linda non può più rispondere, lo faccio io per me e per lei. E’ vero, c’è stata una cesura nettissima con questa amministrazione. Una cesura che le parole non nascondono perché le visioni strategiche valoriali del sistema o l’emancipazione della povertà altro non è che povertà di idee. Che poi si riflettono sull’andamento dei servizi. Funzionari ed operatori non hanno responsabilità, poiché obbediscono ad una linea politica precisa che è quella dell’assessore e dell’amministrazione. Un assessore a tempo pieno che guadagna quanto un metalmeccanico a 40 ore e che non è in grado di dare, a nostro avviso, risposte esaurienti. La progettualità prosegue, nel senso che prosegue quel che aveva impostato Ermelinda e quel che avevo impostato io. Quali e dove sono le idee nuove di questo assessorato?”.

CASE POPOLARI – “Noi costituiamo un unicum in provincia. Nel senso che siamo gli unici che hanno fatto pagare 20 euro di tassa per fare domanda per le case popolari ad anziani e pensionati in stato di necessità. Vorremmo anche dire all’assessore che è ora di finirla con i proclami senza fondamento. Le regole per l’assegnazione delle case popolari non le fissa lui, ma la Regione. La casa è un bisogno, non un merito e qui non si tratta di merito, ma di diritto: la legge non parla di merito della casa ma di diritto alla casa. Non vi è potere discrezionale e se dovesse esserci il sentore di una qualche discrezionalità nelle scelte ci premuniremo di segnalarla alle autorità preposte. Non decide l’assessore Salvatore a chi vanno le case. Lo decidono la normativa, i regolamenti. Questo vorremmo fosse chiaro”.

DISABILI – “A quel che ci risulta le ore di assistenza sono in calo rispetto alle precedenti amministrazioni. Questo è un servizio fondamentale, non va dimenticato”.

CASA AL MARE – “Gli anziani del Centro Primavera, stante le tariffe, han preferito abbandonare l’idea della Casa al Mare e andare in vacanza sulle coste Romagnole. Un caso pure questo o una scelta politica?”.

PROGETTO LA RETE – “Quello della Rete era un progetto che funzionava e che avevamo lasciato in eredità a questa amministrazione. Un progetto che vedeva relazioni importanti tra pubblico e privato costruite col tempo: negli anni erano state coinvolte Amurt, Fondazione Marcegaglia, Croce Rossa. Importanti partners privati con un ruolo fondamentale del pubblico. Un progetto modulare e vederlo sfiorire come adesso fa un po’ tristezza”.

CONTRIBUTI – “Risponda a questo l’assessore. Quanto pagano in contributo ai servizi gli anziani con ISEE tra i 6000 e i 10000 euro rispetto a prima? A quanto corrisponde adesso la retta dell’asilo nido per quelle famiglie con reddito dai 20 ai 25 mila euro rispetto a prima? Non è che il calo delle iscrizioni é dovuto a qualche aumento? Come mai non ci sono soldi per tante cose e poi per il progetto PIONEER fortunatamente saltato, saltano fuori 9000 euro? E perché la concessione di teatro o auditorium ad eventi che altro non sono che acclarati comizi politici con tariffe agevolate?”

COMMERCIO – “E’ un po’ il serpente che si morde la coda. Perché se ci si lamenta che sono troppe le tasse e che il commercio risente delle troppe tasse che pagano i cittadini che poi non hanno molti soldi da spendere, ricordiamo all’assessore che quelle tasse stanno pagando pure la sua indennità”.

Nazzareno Condina

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