Viadana: chiude dopo 62 anni di attività il Bar Centrale
Una chiusura annunciata ma non per questo meno triste per tutti quei viadanesi che ne avevano fatto il loro punto di ritrovo. Una lettera alla nostra redazione lo descrive come: "Centro di gestazione di idee, di affetti e di vita intensamente vissuta".
VIADANA – La fine di una storia lunga 62 anni non può passare inosservata. Soprattutto se la “fine” in questione è la chiusura di uno dei più noti punti di ritrovo del paese, quello che ha dato lustro per primo al rito dell’aperitivo in centro. E così a Viadana, la chiusura del Bar Centrale, avvenuta ieri, lunedì 13 febbraio, dopo più di mezzo secolo d’attività, è già per tanti sinonimo di “nostalgia”. Aperto nel 1955 dalla famiglia Freddi, passò poi a Fernando e Anna Mori nel 1969, nel 1976 a Vittorio Zarotti e ad altri soci fino alla chiusura di domenica.
La speranza che l’attività venga rilevata rimane, ma intanto Mara Mori, della famiglia degli ex gestori, ricorda cosa è stato il locale di Piazza Manzoni per diverse generazioni di viadanesi. Auspicando anche che volti e storie del Bar Centrale, insieme all’aperitivo “il Centrale” e il toast “carrè farcito”, possano essere raccolti in una pubblicazione: “Il Bar Centrale, come molti dei caffè storici, non era solo un Bar per bere il caffè o un “papavero” (nonno povero dello spritz), ma era un punto di incontro senza bisogno di darsi un appuntamento. ll Bar Centrale può raccontare una storia: quella di un bar che, per una serie di ragioni, è stato fra gli anni cinquanta e novanta, catalizzatore di intelligenze, di forti amicizie, di incontri e riflessioni e che nel corso del tempo, pur nel radicale trasformarsi dello scenario sociale e culturale del paese, non ha mai dimenticato il suo passato. Motivo per il quale sarebbe bello lavorare ad una pubblicazione che potrebbe raccogliere in un percorso le storie e le immagini di quelli che hanno frequentato il locale e la piazza di Viadana e magari fare il punto, andando oltre l’amarcord, su un luogo che si inserisce nella storia novecentesca di Viadana e del “caffè” come centro di gestazione di idee, affetti e semplicemente di vita intensamente vissuta”.
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