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Salvatore tra commercio, famiglia e sociale: "Crisi c'è, proviamo a combatterla così"

Sul commercio: "Parliamo di un ambito in cui si spende tanto con un ritorno che a volte non si vede - ha detto l’assessore - . Noi abbiamo iniziato il nostro governo nel 2014, con la crisi molto viva, un netto calo dei consumi e tasse molto alte oltre agli spostamenti, da registrare come costante, verso i grandi centri commerciali".

CASALMAGGIORE – Servizi sociali e famiglia: l’assessore Gianfranco Salvatore s’è naturalmente occupato del suo campo (peraltro molto vasto), tracciando un resoconto di quanto realizzato in questi due anni e mezzo. Ma l’attenzione, in primis, si è spostata sul commercio, dato che lo stesso Salvatore è commerciante e segue, con delega, pure questo settore: “Parliamo di un ambito in cui si spende tanto con un ritorno che a volte non si vede – ha detto l’assessore – . Noi abbiamo iniziato il nostro governo nel 2014, con la crisi molto viva, un netto calo dei consumi e tasse molto alte oltre agli spostamenti, da registrare come costante, verso i grandi centri commerciali. Oggi si fa il possibile per restare sul mercato, ma resistere è molto difficile, mentre commercianti di altre nazionalità che si accontentano di stili di vita meno dispendiosi sono pronti a rilevare le licenze”.

La ricetta del comune, secondo Salvatore, è stata la seguente. “Abbiamo coinvolto i commercianti in azioni di rilancio, assieme alla Pro Loco, anche se non sempre abbiamo ricevuto una risposta tangibile. A Natale 2014 per la prima volta abbiamo realizzato la pista di pattinaggio grazie ad Amurt, abbiamo ottenuto riconoscimenti nei Distretti dell’Attrattività e approvato un nuovo regolamento sull’esercizio del commercio in aree pubbliche. Certo è che raccogliere soldi dai cittadini per darli ai nostri governanti non fa mai piacere, e questo vale come principio generale”.

Spazio poi al terzo settore, definito “una grandissima risorsa per la vivacità che offre, assolutamente da supportare”, ricordando anche la festa del volontariato che Casalmaggiore potrebbe ospitare nel prossimo autunno (“abbiamo fatto richiesta per organizzarla nel nostro comune, ma in ogni caso sarà un evento dalla dimensione sovracomunale”), e infine ai servizi sociali. “L’impostazione era molto assistenzialista, ossia di fronte alle povertà faceva diventare le persone sudditi con una continua richiesta, senza mai consentire a queste stesse persone di emanciparsi. Noi siamo per il detto “Aiutati che il ciel t’aiuta”, tenendo ben presente che la crisi ha allargato le fasce povere, mandando nel baratro anche tante famiglie che prima non avevano problemi”.

Tra i dati più significativi vi sono quelli relativi agli alloggi e all’edilizia popolare, la cosiddetta ERP (edilizia residenziale pubblica). “Abbiamo 80 alloggi comunali più 300 gestiti da Aler, quasi tutti occupati. Ci siamo insediati con un tasso di morosità elevato: su 130mila euro siamo riusciti a recuperarne almeno 30mila. Molti crediti sono ormai inesigibili, ma con onestà è giusto riconoscere alla precedente amministrazione la voglia di cambiare rotta, dato che nella fase finale del loro mandato già avevano modificato l’andazzo precedente, quando nemmeno si conoscevano i nomi e le situazioni dei morosi. Abbiamo eseguito due sfratti nel 2016 e quattro sono in procinto di essere eseguiti, mentre abbiamo indetto bandi per le case popolari e le nuove assegnazioni”.

Capitolo Casa al Mare. “L’abbiamo trovata in condizioni non buone, grazie all’Ufficio Tecnico abbiamo avviato un lavoro di sistemazione con tinteggiatura e rifacimento di arredamenti e sala tv, mentre presto arriveranno nuove migliorie”. Due parole sono state spese anche sull’asilo. “Il calo delle nascite fa sentire i suoi effetti con un calo di iscrizioni e un deficit fissato a 300mila euro l’anno. La lista d’attesa non esiste più da anni, eppure voglio sottolineare che il servizio è di alta qualità grazie alle educatrici del nido: anche per questo abbiamo ideato una iniziativa come quella del percorso di formazione”. Infine un riferimento al progetto “La Rete”. “Abbiamo ereditato e portato avanti il Carrello Sociale, ma non tutti coloro che ne hanno usufruito in passato, avevano in effetti un bisogno di prima necessità. Così abbiamo introdotto pure il buono spesa per dare la possibilità alle famiglie di acquistare prodotti freschi nel momento in cui vi fosse questa esigenza”.

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