Cronaca

Progetto autocostruzione di Vicomoscano: la polemica continua. Lettera di Mattioli.

Ora che le cose siano andate storte, nel progetto, è cosa nota - prosegue -. Il progetto fu una truffa vera e propria, come in questi anni hanno denunciato diversi giornalisti e diverse testate

CASALMAGGIORE/VICOMOSCANO – Continua a far discutere il progetto di autocostruzione di Vicomoscano. L’ultimo ad entrare nel merito è Matteo Mattioli, Vice Presidente della Cooperativa “Mani Unite” di Filetto, in provincia di Ravenna, che nella lettera inviata alla nostra redazione, critica duramente l’operato svolto in materia dalle amministrazioni comunali che se ne sono occupate. Testualmente:

“Continuo a leggere della polemica sul progetto di autocostruzione di Vicomoscano, e credo che sfugga a chi si sfoga, in questi giorni, il vero punto della questione. Quello realizzato a Casalmaggiore – precisa Mattioli – fa parte di una serie di circa 28 cantieri di un progetto nazionale denominato “Un tetto per tutti” ideato da Alisei Ong, con la collaborazione di altri soggetti istituzionali: Banca Etica, Legacoop, Comuni e regioni italiane. Nel caso specifico la ditta che gestì il cantiere, la “Sotto il Tetto S.r.l”, vedeva la partecipazione della stessa Ong milanese e di Legacoop, tanto che il CdA era costituito da Felice Romeo e Sabina Bellione, di Legacoop e Ottavio Tozzo, all’epoca presidente di Alisei Ong. Qui uno stralcio della visura: http://matteo-equilibrio1.blogspot.com/2015/06/la-rivoluzione-fresh-and-clean-di.html

Ora che le cose siano andate storte, nel progetto, è cosa nota – prosegue -. Il progetto fu una truffa vera e propria, come in questi anni hanno denunciato diversi giornalisti e diverse testate (quotidiani e TV) di inchiesta, tra cui il Corsera, L’Espresso-Repubblica, Le Iene, Lucignolo, solo per citare i principali.

La cosa sconvolgente, dal punto di vista istituzionale – conclude Matteo Mattioli –  non è tanto il fatto che il Comune all’epoca ma anche successivamente non ha adempiuto a realizzare le parti comuni del progetto, le opere di urbanizzazione tra cui l’illuminazione pubblica e l’asfaltatura, ma che la stessa amministrazione non abbia controllato e vigilato sull’andamento del progetto, non abbia mai controllato le fatture, gli stati di avanzamento del progetto, e che, una volta realizzato che la ditta Sotto il Tetto S.r.l. si era fatta di nebbia, non abbia denunciato agli organi preposti la distrazione di denaro che a Casalmaggiore, come in tutti gli altri 28 cantieri, o comunque nella stragrande maggioranza di essi, si è verificata”.

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