Cronaca

Bando Ambiente e Territorio, piccoli semi crescono: scuole, premiati i progetti prescelti

Un'ora e mezza che è servita, oltre che per i momenti di rito, per testimoniare la vitalità di una scuola in cui non si impara solo a leggere e scrivere, ma in cui si apprende a vivere in maniera migliore il rapporto uomo natura

CASALMAGGIORE – Contribuiamo, se non proprio a salvare, quantomeno a rendere migliore il pianeta, ognuno nel nostro piccolo, e a partire da un approccio educativo diverso. D’altronde anche le cattedrali si costruiscono pietra dopo pietra. Ed è proprio questo lo spirito – il fortissimo spirito – che anima il bando ambiente e territorio, giunto alla sua quinta edizione, dedicato alla memoria di un uomo che manca terribilmente a questa terra, Umberto Chiarini “Uno dei tanti – come specificato dal figlio Damiano – e noi siamo i tanti che portano avanti quello sforzo di formazione delle coscienze”.

L’incontro – svoltosi in biblioteca alla presenza delle GEV “Il cui ruolo è fondamentale nel presidio del territorio” – è stato animato dalla Polo Junior Band, gruppo musicale composto in parte da studenti del Polo Romani ed in parte da membri effettivi della banda dell’Estudiantina. Dopo una fugace apparizione – giusto il tempo di un saluto – dell’assessore ai servizi scolastici Sara Valentini, che ha manifestato la propria vicinanza ai progetti che prendono in considerazione le buone pratiche ambientali sono stati proprio Damiano Chiarini e Mauro Ferrari a prendere la parola. “I dati che leggiamo ogni giorno sono sempre peggiori – ha esordito Damiano Chiarini, citando la qualità dell’aria della pianura padana ed i dati dell’inquinamento radioattivo di Fukushima – e il 2016 è stato l’anno più caldo della storia. Siamo di fronte ad un bivio tra la strada che prevede di andare avanti così o cambiare incentivando le buone pratiche. Questo per noi è un piccolo investimento sul futuro, tanti semi che devono trovare e trovano terreno fertile. Anche per questo i progetti di questi anni sono stati messi on line affinché anche altre realtà possano prenderne spunto per percorsi didattici nuovi”.

“Questa è ormai una tradizione – ha spiegato Ferrari – una sorta di momento liturgico che si ripete, fatto da soggetti che si prodigano per le buone pratiche didattiche. C’è bisogno di avere punti di riferimento, essere in grado da dentro di ascoltare i suoni ed i rumori che vengono da fuori. Viviamo in una società che continua a chiederci di costruire muri, ma i muri prima o poi sono destinati a crollare. Tutti i progetti di questi anni hanno avuto il coraggio di oltrepassare i muri e sono fatti da gente che si prodiga, spesso mettendoci più del tempo scolastico, per portarli avanti. Una rete costruita attorno alle buone pratiche ambientali”.

La prima parte della mattinata è scorsa guardando ai risultati dei progetti premiati nello scorso anno. Il primo premio era andato all’Istituto Comprensivo “A. Barezzi” Busseto (PR) con il progetto “Tutti… giù per terra”. Il secondo all’Istituto Comprensivo “Marconi” di Casalmaggiore (CR), con il progetto “RonZZZZii sul Po”. In questo caso sono stati gli stessi ragazzi a spiegare tutte le fasi del progetto. Il terzo premio era andato alla Scuola primaria di Felonica (MN) Istituto comprensivo di Sermide, con il progetto “Acqua e lavoro: terra, cibo, paesaggio e ambiente”. La menzione d’onore – con un progetto innovativo quanto all’età dei soggetti coinvolti, bambini di 4 e 5 anni in primis – era andato all’Istituto Comprensivo di Scandiano (RE) con il progetto: “Il suolo: le sue funzioni e l’importanza che riveste per l’ambiente naturale”. Tutti i progetti sono stati visti nell’ottica del risultato raggiunto, che ha messo in luce la multidisciplinarietà degli stessi ed il coinvolgimento di vari soggetti extrascolastici. Un bel momento di confronto che ha mostrato che le pratiche non restano poi su carta, ma diventano momenti concreti di attività.

Poi si è passati ai premi di quest’anno. Al quarto posto – menzione d’onore – la scuola primaria di Rivarolo Mantovano con il progetto ‘Sfogliando s’impara’ che riguarda la difesa dell’ambiente ed il rapporto uomo-animale e parte dal favorire l’atteggiamento affettivo del bambino al libro per svilupparsi poi su più versanti. Al terzo “Percorsi d’acqua. Incontro con la storia, il paesaggio e la biodiversità dei corsi d’acqua dell’alto mantovano” della scuola primaria e secondaria di Piubega (MN) in un territorio in cui la tutela dei corsi d’acqua, degradati, è diventata fondamentale. Al secondo posto la scuola dell’Infanzia i Gelsi di Scandiano (RE) con “Riduco, Riciclo, Riutilizzo, Recupero: la teoria delle 4R in azione” e al primo posto l’istituto Romani di Casalmaggiore con il sapone di zucca, anche questo un progetto ben strutturato e multidisciplinare.

Un’ora e mezza che è servita, oltre che per i momenti di rito, per testimoniare la vitalità di una scuola in cui non si impara solo a leggere e scrivere, ma in cui si apprende a vivere in maniera migliore il rapporto uomo natura e quello tra uomo e ambiente circostante. Proprio quello che insegnava Umberto Chiarini, verrebbe da dire. E visti tutti i progetti e l’energia nel metterli in pratica profusa da tutte le scuole, i suoi semi sono caduti in terreno fertile.

Nazzareno Condina

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