Torricella, il Pipèn fa il pieno e diventa Raku: "Toccati i livelli del boom del 2010"
Domenica 29 a Torricella del Pizzo le presenze erano inferiori rispetto a sette giorni prima, ma anche questo è normale, perché l’apertura di una manifestazione vuole sempre il proscenio. Eppure, anche qui, qualcosa da ricordare con piacere c’è, eccome.
TORRICELLA DEL PIZZO – Gli organizzatori del Comitato Fiera dicono che probabilmente è stata la migliore edizione assieme a quella, che fece epoca, del 2010. E in effetti due sono gli indizi che sembrano dare ragione a tanta euforia per la 12esima edizione della Festa del Pipèn, che si è appena chiusa a Torricella del Pizzo: le presenze, indubbiamente notevoli anche nella seconda domenica, terza giornata di festa spalmata su due weekend; e il bel tempo. Mai prima d’ora, almeno da quanto la festa era stata organizzata su tre diverse giornate, il sole aveva baciato l’intera durata della kermesse. Del resto, cinque anni fa, si pensò di estendere la Festa del Pipèn superando il singolo weekend proprio per aggirare il problema del maltempo, che a gennaio non è poi così difficile da trovare.
Domenica 29 a Torricella del Pizzo le presenze erano inferiori rispetto a sette giorni prima, ma anche questo è normale, perché l’apertura di una manifestazione vuole sempre il proscenio. Eppure, anche qui, qualcosa da ricordare con piacere c’è stato, eccome: in cucina ad esempio sono andati esauriti in poco tempo, per il pranzo, i tortelli serviti con ripieno di ricotta, funghi e tartufo, mentre un figurone hanno fatto i marubini. E il Pipèn, piedino di maiale lessato che la kermesse intende celebrare? Sta aumentando il suo consumo, di anno in anno, e per questo il Comitato Fiera può considerare raggiunto l’obiettivo: la festa, infatti, vuole far riscoprire questo piatto che i grandi chef già cucinano, al “Pescatore” di Runate, ristorante stellato della zona, così come a Parigi, giusto per fare due esempi.
A tal proposito, l’artista elvetica Cristina Mazzotti ha dato domenica pomeriggio una dimostrazione di arte Raku, la particolare argilla lavorata giapponese, realizzando con questo materiale una scultura del Pipèn, che resterà esposta all’Agriturismo La Torretta nei prossimi mesi. Tornando alla parte gastronomica, il tutto esaurito è stato registrato al banco del Comitato Fiera che ha promosso il Pizzetto, il salame con filetto tipico di questo comune: alle 16, tre ore prima del previsto, lo stand ha dovuto chiudere perché tutta la materia prima in vendita era esaurita. Da segnalare anche la presenza dei tre mieli tipici di Torricella del Pizzo (prodotti da Angelo Zerbini, Debora Pelizzoni e Cristina Gardin), che come le api hanno attirato diversi curiosi. Insomma, una festa riuscita, ancora una volta: e, tra tante celebrazioni, anche una prima volta, quella del gruppo antibracconaggio del fiume, presentatosi con uno stand apposito e composto da giovani del Casalasco. Il modo migliore per salvaguardare il Grande Fiume anche nelle generazioni a venire.
Di seguito ecco i biglietti vincenti della lotteria:
Giovanni Gardani