Martignana, il sindaco Gozzi e due volontari ripuliscono la golena
Sembra un quadro, un idillico paesaggio di quelli descritti da pittori campestri d'altri tempi o da antichi scrittori. Ma è tutto reale e - per una volta - l'intervento dell'uomo e di un solerte sindaco, ha ridato ai quei luoghi la dignità che meritano.
MARTIGNANA PO – Alessandro Gozzi, sindaco di Martignana Po, raccoglie la bombola del gas – neppure vuota – e se la carica in spalla per portarla al punto di raccolta. Era stata abbandonata da chissà chi, e chissà quando, ai margini del ramo secco della lanca che dal territorio di Martignana arriva al confine con quello di competenza dell’amministrazione di Casalmaggiore, dove il Riolo ha ancora le parvenze di un canale e non solo l’eco di un ricordo dei nonni. Non è stato semplicissimo arrivare lì, in mezzo ai piccoli rami secchi che spuntano un po’ ovunque e ti tornano indietro come fruste se non presti attenzione. Oggi nel primo pomeriggio è iniziata la pulitura della golena nel tratto dove solo due giorni fa era stata segnalata all’Amministrazione una discarica abusiva. Non tutto è stato rimosso. Resta un copertone di trattore, il mobiletto di un arredamento, e chissà che altro nell’area più impenetrabile. C’era pure un casco, dai colori ormai consumati, abbandonato tra i rovi. Parte di quell’area, quella più lontana dalle zone di nidificazione degli uccelli e quelle in cui si muovono caprioli e volpi, diventerà a breve un percorso naturale, una sorta di circuito in cui si potrà – con un certo impegno – camminare o correre in estrema pace, con scorci di natura davvero eccezionali. C’è la lanca, c’é il Riolo, l’antico canale che partiva un tempo da Casalmaggiore e che poi la mano dell’uomo e quella, pesante della natura hanno ridisegnato a forza di piene e di secche, ci sono alcuni budri. Ghiacciati quelli in cui un po’ d’acqua resta, asciutti e affascinanti quelli dove l’acqua è solo un ricordo. C’é il budrio della casetta, una struttura ormai curva di cui non v’é ormai alcuna memoria d’utilizzo. E c’è la fauna. Almeno due le tane dell’istrice che sono nascoste nella fitta vegetazione. Cumuli di sabbia con un buco e la presenza degli aculei che ne certificano la proprietà. Chi la frequenta spesso segnala che non di rado s’incrociano le famiglie di caprioli o – se particolarmente fortunati – si vedono le volpi in lontananza. D’estate poi è regno di piccoli uccelli distanti dalle gazze e dagli uccelli predatori. Un angolo di rara bellezza, distante dal fiume seppur in golena, che la mano di qualche imbecille – più d’uno, invero – aveva deciso di ferire con la propria inutile presenza. Grazie al sindaco ed ai volontari Andrea Visioli e Marco Orlandi, almeno in parte è stato ripulito. L’istrice può stare tranquilla. Animale difficile da vedere (se ne trovano gli aculei ma a memoria il sindaco di Martignana non ricorda di qualcuno che gli abbia raccontato d’averne viste) la cui presenza è certa. Sembra un quadro, un idillico paesaggio di quelli descritti da pittori campestri d’altri tempi o da antichi scrittori. Ma è tutto reale e – per una volta – l’intervento dell’uomo e di un solerte sindaco, ha ridato ai quei luoghi la dignità che meritano.
Nazzareno Condina