Si spegne a 37 anni Silvia Bellini, tutta una comunità in lutto

GUSSOLA/MARTIGNANA PO – Fa ancora più freddo del freddo che già c’é, a Martignana di Po, da ieri. Il sorriso di Silvia Bellini, 37 anni, originaria di Martignana di Po e residente a Gussola, si è spento. Dopo anni di malattia, affrontati con coraggio e col sorriso, con la tenacia che ogni ragazza ha – nel nel cercare di costruirsi una vita accanto alle persone amate. Aveva iniziato presto a soffrire Silvia, consumata da un male incurabile che goccia dopo goccia le ha portato via ogni sogno, ogni speranza. Non era sola a lottare. Con lei il papà Egidio e la mamma Maria Rosa, la sorella Paola con gli adorati nipoti Andrea e Simone e il cognato Maurizio e, animato da un amore sempre infinito, il marito Carlo Bernuzzi – volto sportivo noto nel casalasco per aver giocato sia a Viadana che a Pomponesco e Casalmaggiore – e tutti i familiari. E’ sempre stato, Carlo, la sua ombra. Si era sposato con lei, già conscio della malattia. Aveva viaggiato con lei per cercare di mantenere accesa una speranza, quella che vi fosse una cura per Silvia, animata da una fervente fede e sempre speranzosa che quella vita, un poco tranquilla, la si sarebbe potuta costruire davvero. Cure, operazioni, in un calvario infinito durato anni, fino all’estrema resa che ha lasciato nel dolore tutti quelli che pur consapevoli della terribile battaglia, ci avevano sperato. Il freddo. A Martignana – terra natìa di Silvia – domani sera si sarebbe dovuta tenere l’amatriciana solidale in parrocchia con già 230 prenotazioni, ma nessuno degli organizzatori se l’è sentita di portare avanti l’iniziativa di fronte a quell’infinita tristezza che è calata nel comune dove Silvia era da tutti conosciuta e dove il papà è volontario. “E’ rimandata a data da destinarsi – spiega il sindaco Alessandro Gozzi – non potevamo farla di fronte ad un lutto che colpisce tutta la comunità”. I funerali si terranno domani, alle 11, nella parrocchiale di Gussola. La salma sarà accompagnata da amici e familiari dall’abitazione sino alla parrocchiale e poi tumulata nel locale cimitero. Saranno in tanti a portarle l’estremo saluto. Tanti che ricorderanno quella ragazza che ha affrontato la vita con coraggio, con tutti i sogni e le speranze che tutte le donne a quell’età dovrebbero avere, sino al suo termine giunto troppo presto, lasciando nell’angoscia tutti coloro che le avevano voluto bene.

Nazzareno Condina